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Fwu in liquidazione: tempi lunghi, procedura complessa e rimborsi incerti. Ecco cosa devono aspettarsi i risparmiatori

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Fwu Life Insurance Lux, la compagnia assicurativa lussemburghese che ha attratto l’attenzione di circa 110mila risparmiatori, è stata ufficialmente messa in liquidazione. Il Tribunale del Lussemburgo ha preso questa decisione il 31 gennaio, avviando una procedura che si preannuncia lunga e complessa. Ora, chi ha sottoscritto una polizza con Fwu Life Insurance Lux dovrà fare i conti con una serie di passaggi burocratici e un’attesa che si prospetta molto lunga. Le novità emerse durante l’incontro con Ivass e le associazioni dei consumatori del 3 febbraio non lasciano certo ben sperare.

Prima fase della liquidazione: sei mesi per conoscere il credito

Il percorso verso il recupero del capitale investito comincerà con una comunicazione che arriverà ai creditori (cioè agli assicurati) entro sei mesi. Il liquidatore, Yann Baden, nominato dal Tribunale del Lussemburgo, dovrà fornire l’importo del credito risultante dai conti della compagnia. I clienti italiani, tuttavia, non possono restare in attesa: dovranno attivamente verificare e confermare che l’importo comunicato corrisponda effettivamente al credito che vantano. Per farlo, dovranno utilizzare la tradizionale posta cartacea, visto che in Lussemburgo non vengono accettate comunicazioni via Pec o email.

Chi ha sottoscritto una polizza con Fwu Life Insurance Lux deve recuperare e conservare tutti i documenti relativi al contratto, così come qualsiasi comunicazione ricevuta dalla compagnia. Questi documenti saranno necessari per l’accertamento del credito. Se i dati di contatto sono cambiati, è fondamentale aggiornarli tempestivamente, altrimenti si rischia di non ricevere la comunicazione dal commissario liquidatore. Questo ha suscitato molte polemiche, soprattutto a causa dei disagi dalla chiusura dei sistemi informatici della compagnia.

Polizze Fwu: quanto tempo ci vorrà per ricevere il rimborso?

L’intero processo di accertamento del passivo, che determinerà i crediti e le somme da liquidare, durerà ben tre anni. Solo successivamente si procederà alla liquidazione degli attivi, ossia alla distribuzione delle somme tra i creditori. Tuttavia, i risparmiatori devono essere consapevoli che il rimborso non sarà totale. L’importo che potrà essere richiesto sarà solo il valore attuale della polizza, con una riduzione dovuta ai costi iniziali e alle commissioni di gestione pagate negli anni. Nonostante una richiesta incredibile fatta qualche settimana fa, Ivass ha confermato che nessun altro premio dovrà essere versato dagli assicurati.

Timori per rimborso insufficiente e sicurezza dei fondi per gli assicurati

Le preoccupazioni non riguardano solo i lunghi tempi di attesa. Molti dei sottoscrittori delle polizze Fwu si trovano anche a fronteggiare una struttura costosa delle polizze, che penalizza in particolar modo chi ha firmato contratti negli ultimi anni. I costi elevati, concentrati principalmente nei primi cinque anni di polizza, riducono notevolmente il valore effettivo del capitale investito. Inoltre, le garanzie patrimoniali previste dalla normativa lussemburghese non proteggono l’intero patrimonio dei clienti, ma solo una parte di esso, diminuendo ulteriormente la sicurezza per gli assicurati. Questo ha generato timori sul fatto che, alla fine del processo, non tutti riusciranno a recuperare l’intero importo investito.

Ivass, comunque, ha rassicurato che le riserve tecniche a garanzia delle polizze sono depositate presso una banca terza, separata dal patrimonio della compagnia, come previsto dalla normativa lussemburghese. Questo offre una certa protezione, ma non elimina del tutto le preoccupazioni dei clienti.

Una buona notizia per chi ha polizze con Fwu Austria: questa compagnia non è coinvolta nel processo di liquidazione; quindi, i clienti non dovranno affrontare le stesse incertezze e attese.

Consumatori e associazioni: maggiore supporto e trasparenza

Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. Adiconsum, per esempio, ha chiesto a gran voce una piattaforma digitale per gestire le richieste e i pagamenti, simile a quella usata durante la crisi delle banche venete. Una soluzione che potrebbe semplificare enormemente l’intero processo di accertamento del credito e contribuire a evitare disagi burocratici. Inoltre, Adiconsum ha sollecitato Ivass affinché si faccia portavoce presso l’European Insurance and Occupational Pensions Authority (Eiopa) e crei un canale preferenziale di comunicazione per i consumatori italiani, in modo da semplificare il flusso di informazioni e garantire maggiore trasparenza.

Dal punto di vista normativo, Ivass ha chiarito che, trattandosi di una compagnia sotto giurisdizione lussemburghese, la liquidazione segue la normativa locale e non rientra nelle competenze dirette dell’Autorità italiana. Nonostante ciò, Ivass continuerà a comunicare con il liquidatore e a collaborare con Eiopa per rispondere alle richieste dei consumatori italiani.

Assoutenti: chiamata alla riforma di Ivass

Ma il caso Fwu sta anche sollevando un’importante questione politica. Assoutenti ha lanciato un appello per una riforma urgente di Ivass, accusando l’istituto di vigilanza di aver mostrato gravi lacune nella supervisione delle polizze e nella gestione degli intermediari italiani che le hanno commercializzate, senza offrire una corretta informazione sui rischi. L’associazione ritiene fondamentale una maggiore coesione a livello europeo per proteggere i consumatori e garantire una gestione trasparente delle crisi assicurative.

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