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Fuori menù, gli imprenditori che hanno rivoluzionato il gusto made in Italy

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Nel Paese che può vantare di aver inventato la dieta mediterranea nella sua espressione più completa, l’economia del mangiare e del bere rappresenta il 15% del Pil nazionale. L’industria agroalimentare italiana – dai prodotti più ricercati alla produzione industriale di grande qualità – è infatti uno dei pilastri dell’economia nazionale, un asse portante in cui tradizione e sperimentazione, familismo e concorrenza, sostenibilità e territorio si legano indissolubilmente per costituire un modello virtuoso, che tutto il mondo ci invidia.

Fernanda Roggero ha selezionato e raccolto undici storie d’eccellenza, dal cuore delle Dolomiti a Pantelleria, con una sorprendente varietà di gusti e sapori a comporre un imponente ritratto nazionale: le bollicine italiane di Ferrari, la salsa di pomodoro Mutti, il caffè Illy, gli spaghetti del Pastificio Felicetti, l’azienda Mieli Thun, i vini della cantina Donnafugata, il parmigiano del Caseificio Gennari, il panettone artigianale Loison, la chiocciola Metodo Cherasco, la grappa della famiglia Nonino, il riso Acquerello. Fuori menu di Fernanda Roggero, edito dalla Luiss nella collana “Bellissima” diretta da Nicoletta Picchio, giornalista del Sole 24 Ore, e in libreria dal 18 marzo, è un sorprendente itinerario attraverso l’Italia, un grande racconto corale di come aziende diverse – per vocazione, strategia e prodotti – possano essere riconducibili tutte a un’unica grande missione: proiettare nel futuro il gusto del made in Italy

Il made in Italy – scrive Marino Niola nella prefazione – racconta quel che cambia e quel che resta del nostro Paese meglio di qualsiasi libro di storia. Perché della storia restituisce la trama vivente, quella incarnata nel fare e nel saper fare, quella che ci fa essere ciò che siamo, che nutre quotidianamente e silenziosamente la nostra identità e il nostro gusto del bello e del buono. Ecco perché si avrebbe torto a considerare il mondo dell’Italian Food una faccenda da soli gourmet, o da gastromani. Perché, in realtà, fotografa quella capacità di trasfigurare la povertà in tipicità che ha fatto dell’Italian Food un mito planetario, l’immagine stessa della gastronomia del futuro. In grado di nutrire il pianeta senza depredarne le risorse”.

Fernanda Roggero è giornalista del Sole 24 Ore, dove si occupa di Food&Wine e ha diretto per cinque anni il magazine mensile Ventiquattro. Fuori menu è il suo libro d’esordio.  

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Categories: Cibo e salute