Il giorno dell’addio, il giorno in cui tutto il mondo guarda a Roma per i funerali solenni di Papa Francesco, oggi, sabato 26 aprile, dalle 10 in Piazza San Pietro. Circa 250 mila fedeli hanno già salutato il Pontefice durante i tre giorni di ostensione della salma nella basilica, prima del rito di chiusura della bara. Altri duecentomila presenziano oggi nell’area delle esequie: a questi si aggiungono le persone posizionate lungo il tragitto del corteo funebre e davanti a Santa Maria Maggiore, luogo della tumulazione. “Il corteo funebre del Papa, di poche auto con alcuni cardinali e qualche parente, procederà a passo d’uomo per permettere a tutti di dare l’ultimo saluto. Abbiamo calcolato che per arrivare a Santa Maria Maggiore impiegherà fino a poco più di un’ora procedendo tra i 5 e i 10 chilometri orari”, ha fatto sapere il prefetto Lamberto Giannini al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
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Funerali blindati per Papa Francesco: tutti i dettagli
Macchina della sicurezza, dunque, ampiamente in moto considerato il grande afflusso di persone attese, oltre alla presenza di Capi di Stato e teste coronate arrivate da tutto il mondo. E poi quel corteo funebre per il centro di Roma che ha pochi precedenti nella storia: la bara posta su un carro consente a tutti la sua visione durante il tragitto. La giornata di venerdì 25 aprile si è conclusa con la chiusura della bara: un rito antico, solenne e pieno di significati, con l’apposizione del bianco velo di seta sul viso e l’inserimento della borsa con le monete del pontificato e il tubo con il rogito.
Tra le ultime persone a salutare Francesco ci sono le figure più diverse, dalle amate cugine arrivate da Asti, al premio Nobel Mohamed Yunus, che ha condiviso con Francesco tante battaglie per una economia più giusta.
Funerali Papa Francesco con i leader del mondo a Roma
Venerdì sera arriva anche il presidente francese Emmanuel Macron ma accanto c’è pure la signora Carmela, quella che portò un mazzo di fiori gialli al Gemelli e che il Papa salutò dal balconcino.
Ai funerali, al posto d’onore tra le autorità, il presidente Javier Milei, lo stesso che in campagna elettorale insultò Bergoglio. Francesco lo aveva perdonato per quelle parole dai toni volgari ma non per le sue scelte a danno del popolo argentino e per quella relazione di membri del suo staff con i vecchi rappresentanti della dittatura. Bergoglio forse desiderava rivedere la sua Argentina, una volta ci andò vicino nell’organizzazione di un viaggio apostolico in America Latina. Ma di fatto non è più tornato a casa forse anche per questi rapporti non facili con i governanti che si sono succeduti.
Dopo quella argentina, a seguire c’è la delegazione italiana, guidata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dalla premier Giorgia Meloni, e poi sovrani e capi di Stato in ordine alfabetico, dai reali di Spagna a quelli di Giordania, passando per Presidenti della Repubblica, come il suo amico Lula, i vertici dell’Onu e di tutte le organizzazioni internazionali, e anche delegazioni, come quella israeliana (in realtà solo l’ambasciatore) e quella palestinese che si troveranno faccia a faccia davanti alla bara di colui che più di tutti in questi anni ha chiesto la pace.
Nella lista (venerdì sera ancora provvisoria), nessun rappresentante della Russia e forse, all’ultimo momento, anche il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, potrebbe non essere presente.
Ci sono invece i suoi amici, i più poveri della terra: sia a Piazza San Pietro sia – una quarantina – ad attenderlo anche sul sagrato di Santa Maria Maggiore. Migranti, senzacasa e vittime di tratta ma per Francesco non erano categorie: li aveva conosciuti uno per uno, li aveva aiutati, confortati, incoraggiati. Oggi sono lì, dove Francesco ha scelto di essere sepolto, in una sorta di picchetto d’onore.
Trump ai funerali del Papa: incontrerà Ursula von der Leyen?
Tra i leader del mondo giunti a Roma, anche il presidente Usa Donald Trump. Il programma ufficiale diffuso dalla Casa Bianca ha tempi strettissimi, ma prima di partire da Washington Trump, incalzato dai giornalisti, ha insistito: a Roma per i funerali di Papa Francesco “vedrò molti leader stranieri, anche Giorgia Meloni”. Il presidente americano non ha precisato chi potrebbe incontrare, né dove. Ma, nonostante da Bruxelles ribadiscano che non è “al momento previsto” un confronto de visu, non è ancora del tutto escluso un faccia a faccia dell’ultimo minuto con Ursula von der Leyen, il primo tra i due leader dopo mesi burrascosi sullo sfondo della guerra dei dazi.
Tuttavia, l’agenda di Trump non prevede molti margini di manovra: tra l’atterraggio a Fiumicino in piena notte, il trasferimento a Villa Taverna, poi l’arrivo di buon mattino in Vaticano e la ripartenza verso l’aeroporto subito dopo la cerimonia funebre. Il decollo dell’Air Force One è previsto per le 13.30 ma lo slot potrebbe restare aperto almeno fino alle 15. Non è detto che in questo breve lasso di tempo il tycoon possa decidere di approfittare del suo primo viaggio all’estero nell’ambito del suo secondo mandato presidenziale per concretizzare incontri strategici: “Ci saranno molti leader, sarebbe bello vederli tutti. Vogliono incontrarmi per parlare di commercio”, aveva già affermato alla vigilia della partenza per l’Italia, consapevole che la questione dei dazi è in cima all’agenda dei leader, soprattutto dei vertici europei.
Trump e gli altri leader: cosa succede
Da ambienti di Palazzo Chigi trapela che al momento non è previsto un incontro ufficiale tra il presidente americano e la premier, con i due che inevitabilmente si incrociano sul sagrato di San Pietro insieme a tutti gli altri capi di Stato e di governo – 50 quelli confermati – e teste coronate per l’ultimo saluto al Papa.
“Amava davvero il mondo ed era un bravo cristiano”, ha ricordato Trump -. L’ho incontrato due volte. Penso fosse un tipo fantastico”. A quanto si apprende, l’unica richiesta avanzata dallo stesso Trump sarebbe stata quella di vedere il premier britannico Keir Starmer: fonti di Downing Street citate dai media di Londra ipotizzano un colloquio “volante” incentrato sui dazi ma principalmente sugli ultimi sviluppi del dossier ucraino.
Potrebbe invece saltare quello con Zelensky, nonostante Trump lo abbia definito “possibile”: il presidente ucraino – che per primo lo aveva chiesto anche per riparare il disastro di due mesi fa alla Casa Bianca – ha fatto sapere di essere impegnato in “diversi incontri militari” dopo l’attacco russo su Kiev e di non essere sicuro di poter arrivare in tempo in piazza San Pietro, dove comunque ci saranno la first lady Olena e il ministro degli Esteri Andrii Sybiha, che a Roma ha già incontrato diversi colleghi e una delegazione del Parlamento italiano.
Meloni intanto ha ricevuto a Palazzo Chigi il premier ungherese (nonché amico) Viktor Orbán in una “visita di cortesia” di circa un’ora, così come lo stesso Starmer. Tra i primi ad arrivare a Roma e a rendere omaggio alla salma di Francesco, il presidente francese Emmanuel Macron, insieme alla moglie Brigitte, che ha però escluso attraverso l’Eliseo qualsiasi “incontro diplomatico” a margine dei funerali, momento di “lutto e di raccoglimento per tutti i fedeli e per il mondo intero”.