Non si ferma la maledizione di Fukushima, la centrale nucleare nipponica messa ko nel 2011 da un terremoto e uno tsunami. La struttura continua a rigurgitare materiale radioattivo e fa inabissare in Borsa Tepco, il colosso energetico che la gestisce.
Mentre l’indice Nikkei guadagna un +0,21 per cento, il titolo Tepco perde oltre il 9 per cento alla Borsa di Tokio. Il tonfo arriva dopo la notizia che l’autorità atomica giapponese ha valutato a livello 3, cioè “incidente grave”, sulla scala internazionale degli eventi nucleari (Ines), la perdita di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva avvenuta nei giorni scorsi dalla centrale di Fukushima. Inizialmente, l’incidente era stato classificato al livello 1, vale a dire una “anomalia”, poi il cambio di rotta, “tenuto conto della quantità e della densità delle radiazioni”, si legge nella nota ufficiale. Stando a quanto riporta l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’aumento di un solo gradino nella scala corrisponde a una moltiplicazione per 10 della gravità dell’evento.
La stessa Tepco ha ammesso che l’acqua che continua a fuoriuscire è contaminata al punto che una persona che si tiene a 50 centimetri di distanza riceve in un’ora una quantità di radiazioni superiore alla soglia massima annuale tollerata in Giappone per gli impiegati del settore nucleare.
Questo è solo l’ultimo di una serie di incidenti avvenuti dopo il disastro del 11 marzo 2011, la più grande catastrofe atomica dopo Chernobyl. In quel caso, si era parlato di evento di livello 7. E l’Autorità nucleare nipponica ha fatto sapere di essere preoccupata per la possibilità di nuove fughe.