“A giugno il ciclo di espansione iniziato nel 2009 compirà 10 anni e diventerà il più lungo dai tempi della grande depressione degli anni 30. Le ragioni di questa longevità sono tre: primo, la crescita c’è stata, ma è stata relativamente bassa; secondo, l’inflazione salariale è stata molto contenuta; terzo, non ci sono state gravi bolle speculative”. Inizia così l’ultima analisi di Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, nella rubrica video “Al 4° piano”.
“Oggi l’orientamento generale, soprattutto in Usa e Cina, non è quello di frenare – continua Fugnoli – ma al contrario di spingere sull’acceleratore. Si accetta qualche rischio sull’inflazione e si aumenta il disavanzo pubblico per poter prolungare questo periodo di crescita. Anche perché con i debiti pubblici così alti a livello globale il pericolo di una recessione è più grave”.
Secondo Fugnoli, questo fa pensare che l’espansione in corso potrà durare ancora un po’: “Non si sa ancora quanto, ma come minimo altri trimestri e forse anni”.
In questo contesto globale, l’Europa è il punto più fragile, perché “è a rischio recessione e non è attrezzata per politiche espansive – continua lo strategist – Anzi, rifiuta di alimentare la domanda interna, impone vincoli di bilancio severi a tutti i Paesi ed è completamente orientata verso le esportazioni, quindi dipende dalla crescita degli altri”.
Ciononostante, prosegue Fugnoli, “il fatto che Usa e Cina stiano attuando politiche espansive fa sì che anche l’Europa possa trarre beneficio da questo contesto complessivo”.
Per quanto riguarda poi le Borse europee, conclude lo strategist di Kairos, “le basse valutazioni rispetto agli altri mercati sono un’ulteriore fonte di sostegno. Per cui se gli altri mercati continueranno a salire, così farà anche l’Europa”.