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Ftx: l’ex re delle crypto Bankman-Fried colpevole di truffa per il crack della piattaforma, rischia 110 anni di carcere

FIRSTonline

Colpevole di sette capi d’accusa tra cui frode, associazione a delinquere per commettere frode e associazione a delinquere per riciclare il denaro. Questo il giudizio emesso dalla giuria federale di New York nei confronti di Sam Bankman-Fried, fino a pochi mesi fa considerato il re indiscusso delle criptovalute. Secondo i giurati, il tanto inaspettato quanto repentino crack di Ftx, una delle maggiori piattaforme di scambio di criptovalute al mondo, è stata dovute alla gestione illecita dei fondi da parte di Bankman-Fried che per finanziare le sue lussuose spese ha “fatto sparire” 8 miliardi di dollari dei suoi clienti. La pena sarà decisa nel corso di un’udienza fissata il prossimo 28 marzo: l’ex ragazzo prodigio di Wall Street rischia fino a 110 anni di carcere, ma i suoi avvocati hanno fatto sapere che ricorreranno in appello. Si tratta di una delle più grandi frodi finanziarie nella storia degli Stati Uniti. 

Il crack di Ftx

La condanna di Bankman-Fried chiude la parabola che ha visto dapprima l’ascesa tumultuosa della piattaforma di scambio di criptovalute, di riflesso all’euforia che ha accompagnato la scoperta di questi strumenti speculativi e non regolamentati da parte del largo pubblico, poi la discesa verticale ed il fallimento, a chiudere una vicenda finita nel peggiore dei modi.

Lo scandalo è scoppiato nel novembre del 2022, grazie a un’enorme inchiesta giornalistica di CoinDesk che ha svelato la fragilità finanziaria di Ftx e le possibili truffe compiute dal suo guru. Le rivelazioni hanno provocato una crisi di fiducia da parte dei clienti che hanno cercato di ritirare i propri investimenti in criptovalute. Quei soldi però Ftx non li aveva più. Il motivo dell’ammanco, secondo quanto emerso durante il processo, era che Bankman-Fried li avrebbe usati per finanziare la propria vita lussuosa, fatta di spese pazze, gioielli, proprietà alle Bahamas, finanziamenti politici al Partito Repubblicano e al Partito Democratico, ma soprattutto per sostenere l’attività di Alameda Research, un fondo di investimento di sua proprietà che versava in cattive acque.

Ftx è stata costretta a dichiarare bancarotta e centinaia di migliaia di investitori e piccoli risparmiatori hanno perso i loro soldi.

Il processo 

Nel corso del processo, iniziato un mese fa, l’accusa ha portato a testimoniare decine di ex collaboratori dell’ex re delle cripto che hanno affermato che Bankman-Fried aveva chiesto loro di truccare bilanci e di commettere diversi reati, tra i quali facilitare passaggi di fondi da Ftx ad Alameda Research. Anche Bankman-Fried ha testimoniato, una mossa considerata molto rischiosa, sostenendo che le frodi siano avvenute a sua insaputa. 

Alla fine la giuria, all’unanimità e dopo sole 5 ore di camera di consiglio, lo ha dichiarato colpevole di tutti e sette i capi d’imputazione di cui era accusato. Non solo, nuove accuse di truffa bancaria potrebbero arrivare nei prossimi mesi. Il processo potrebbe avvenire a marzo.

“Rispettiamo la decisione dei giurati – ha commentato l’avvocato Mark Cohen – ma siamo molto delusi dal risultato. Il signor Bankman-Fried si ritiene innocente e continuerà con vigore a difendersi dalle accuse”. I legali hanno annunciato il ricorso in appello. 

“L’industria della criptovaluta – ha dichiarato il procuratore distrettuale di Manhattan, Damian Williams – può essere nuova, personaggi come Sam Bankman-Fried possono essere nuovi, ma questo tipo di frode è vecchio quanto il mondo“. 

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Categories: Finanza e Mercati