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FtseMib oltre quota 24mila e Btp Italia ok ma su Wall Street pesano le trimestrali

Arriva l’ora dei conti per la Corporate America e le Borse, temendo gli effetti del caro dollaro, rallentano il passo. Anche Hong Kong (-1,1%) frena, dopo la folle cavalcata (+14% in cinque giorni). Ancora in terreno positivo Shanghai (+0,3%) e Shenzhen (+0,1%). Sugli altri listini dell’area pesa la delusione per il mancato taglio del tasso di sconto di Singapore. A Tokyo l’indice Nikkei oscilla attorno a quota 19.900, senza trovare lo slancio per superare quota 20 mila, in sintonia con la prudenza dei listini Usa.

Anche a Wall Street, infatti, l’indice Nasdaq ha fatto rapidamente dietrofront dopo aver superato i 5.000 punti: a fine seduta il listino di Times Square è arretrato dello 0,15% a quota 4.988,25. Più pesanti le perdite del Dow Jones (-0,45%) e dell’indice S&P 500 (-0,46%). Non fa notizia la conferma da parte di Fitch della tripla A al debito Usa, motivato dalla “straordinaria flessibilità” dell’economia.

JP MORGAN APRE LA SFILATA, APPLE IN UN GIORNO VENDE UN MILIONE DI I WATCH

La seduta è stata condizionata dalle previsioni negative sui conti aziendali, alla vigilia della grande kermesse dei bilanci. Da stasera a venerdì 35 Big, con una capitalizzazione pari al 14% delle Borse Usa, offriranno, dopo tante previsioni, una prima fotografia reale dell’economia Usa ai tempi del dollaro forte. Ad aprire la sfilata saranno le banche: stasera JP Morgan e Wells Fargo, domani Bank of America, giovedì Citigroup e Goldman Sachs. Venerdì toccherà a General Electric, ieri -3,1% sull’onda dei realizzi dopo il balzo dell’11% di venerdì. 

Tra i dati macro di oggi spicca per importanza l’andamento delle vendite retail di marzo. Da segnalare i guadagni di Netflix (+4,4%), in attesa del frazionamento delle azioni. Chiude invece in ribasso Apple (-0,2%), nonostante l’esordio record dell’i Watch: venerdì scorso, giorno del debutto delle vendite in nove Paesi, l’ultimo prodotto della Mela ha superato un milione di vendite nei soli Stati Uniti. 

PIAZZA AFFARI SUPERA QUOTA 24 MILA 

La Borsa di Milano ha saputo invece scalare quota 24 mila punti e restare sulla vetta fino a fine seduta. L’indice FtseMib (+0,5%) ha chiuso infatti a 24.008, su livelli che non si vedevano dal gennaio 2010. A favorire il mini rally ha contribuito il dato sulla produzione industriale italiana di febbraio, salita dello 0,6%, leggermente meglio delle previsioni. Bene anche l’Ibex spagnolo (+1%) e il Cac-40 parigino (+0,26%). In calo Francoforte (-0,18%) e Londra (-0,36%). 

PARTE BENE BTP ITALIA: 3,3 MILIARDI RACCOLTI IL PROMO GIORNO

Ha preso il via il collocamento del nuovo Btp Italia, durata otto anni, rivolto agli investitori retail con rendimento minimo dello 0,5%. Nel primo giorno d’offerta gli ordini hanno raggiunto i 3,377 miliardi. Un buon risultato: l’ultimo Btp Italia, l’ottobre 2020 (a sei anni), fu richiesto al termine del primo giorno d’offerta per poco meno di 3 miliardi, mentre l’importo finale dell’emissione fu di circa 7,5 miliardi (poco più di 4,5 per il retail e poco meno di 3 per gli istituzionali).

Tassi in risalita dai minimi storici all’asta sui titoli a medio lungo termine: il nuovo tre anni è stato assegnato allo 0,23% da 0,15% di metà marzo. E’ stato aggiudicato allo 0,89% (da 0,71%) il sette anni. Nuovo minimo record di 1,64% per il Btp 15 (contro il 2,10% di febbraio. In sintesi, un’asta positiva, soprattutto se si tiene conto sia del Btp Italia che della ricca offerta dell’eurozona: 40 miliardi in tutto, il massimo dallo scorso maggio. 

A2A E SAIPEM, LE DUE STELLE DI GIORNATA 

Piazza Affari ha promosso ieri il piano industriale di A2A (+2,5%) che, tra l’altro, prevede l’aggregazione di altre utilities attorno al polo milanese.  Mediobanca ha alzato la raccomandazione a Outperform da Neutral. Gli analisti di Citigroup hanno alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 1,5 euro da 1,4 euro, confermando la raccomandazione buy. Banca Akros ha invece ridotto il rating sul titolo a neutral da accumulate, con target price alzato a 1,1 euro da 1 euro. Fra le altre società del comparto bene Enel che sale dell’1,4%. Goldman Sachs ha aumentato il target price sul titolo da 4,4 a 4,45 euro, lasciando il rating invariato a neutral. Enel Green Power +1,3%, Terna +1,7%, Snam +1,4%.

Nel comparto oil&gas, spicca la performance di Saipem (+3%). Il fondo californiano Dodge & Cox, specializzato in investimenti a lungo termine, ha aumentato la sua partecipazione dal 10,4 all’11,9%. La controllante Eni avanza dello 0,5%, Tenaris -0,5%.

FCA: +15,9% IN EUROPA. ELKANN: IL SETTORE VERSO NUOVE AGGREGAZIONI

A due giorni dal Cda sulla trimestrale, Fiat Chrysler avanza dello 0,4%. Dopo la chiusura del mercato, sono state pubblicate le prime stime sulle vendite di auto in Europa a marzo. Le immatricolazioni del gruppo sono salite del 15,9% più della media del mercato, pari al 10,9%. Sempre ieri Fca Bank, la joint venture tra gruppo Fiat Chrysler e Credit Agricole, ha collocato un bond senior unsecured in due tranche da un miliardo di euro complessivi, raccogliendo ordini per oltre 5 miliardi. 

La tranche a tasso variabile è stata prezzata alla pari, con un rendimento di 90 punti base sopra l’Euribor a 3 mesi. La tranche a tasso fisso, cedola 1,375%, è stata prezzata ad un rendimento dell’1,432%, corrispondente ad un premio di 122 pb sopra midswap. Il rating dell’emittente è Baa3 per Moody’s, BB+ per S&P e BBB- per Fitch. La società ha incassato da Banca Akros un aumento di target price a 20,5 euro da 13,8 euro e la conferma del rating buy.

Ieri, alla vigilia del cda di Exor, il presidente John Philip Elkann ha inviato una lettera ai soci della finanziaria in cui sottolinea, in line con il Marchionne pensiero, che il settore auto deve ulteriormente consolidarsi, cosa che accadrà nel prossimo futuro. “Sono convinto – scrive l’edere di casa Agnelli – che il settore debba ulteriormente consolidarsi ed è quello che accadrà in futuro. C’è da sperare che il consolidamento sia guidato più dalla ragione e dal buon senso, che non dall’emergenza; e che tenga conto di fattori importanti come le identità e le culture, come abbiamo fatto noi, evitando gli errori tipici delle operazioni di conquista che finiscono col portare divisioni, e creando invece una cultura comune capace di superare le barriere nazionali”.

PIRELLI, ANCHE BENETTON VENDE AI CINESI. CONTRO-OPA PIU’ DIFFICILE

ChemChina ha sottoscritto un accordo vincolante con Edizione della famiglia Benetton per l’acquisto della partecipazione dell’1,574% di Pirelli direttamente posseduta da Edizione. Il prezzo è uguale a quello dell’Opa annunciata dal gruppo cinese e dagli alleati italiani sul gruppo della Bicocca dopo l’acquisto del pacchetto di Camfin, 15 euro per azione dopo lo stacco del dividendo. L’accordo, secondo una nota, prevede anche la cessione del 3% circa di Pirelli attualmente al servizio dell’eventuale conversione del prestito obbligazionario convertibile da 200 milioni emesso nel 2013 tramite adesione all’Opa, “per quanto possibile ai sensi del regolamento del prestito e nel rispetto dei termini e delle condizioni del medesimo”. In questo modo ChemChina ha contrattualizzato oltre il 30% delle azioni ordinarie Pirelli, considerato che Camfin controlla il 26,2%, allontanando ulteriormente la possibilità di una contro Opa.

VOLA ANIMA, MPS SOFFRE L’EFFETTO NOMURA 

Sono poco mosse le banche principali: Unicredit +0,3%, Intesa +0,3%. Male Monte Paschi (-2,34%). La Banca ha comunicato che alla chiusura dell’esercizio 2014 il valore dell’esposizione nei confronti di Nomura, in relazione al patrimonio di vigilanza, si è attestato al 34,68% a livello consolidato e al 35,55% a livello individuale, superando quindi la soglia regolamentare del 25%. Per Banca Akros (rating sospeso, Tp 0,65 euro) il problema dell’esposizione “in eccesso nei confronti di Nomura sarà risolto con l’aumento di capitale da 3 mld euro”.

Brillante il risparmio gestito: continua il volo di Anima Holding (+6,99%) che ha incassato da Mediobanca Securities un incremento di prezzo obiettivo da 7,8 a 9,4 euro, con raccomandazione confermata a outperform. Mediolanum +3,3%. 

LA CONSOB DICE NO ALL’OPA BIS DI EI TOWERS

La Consob ha bocciato l’offerta pubblica di acquisto e scambio di Ei Towers su Rai Way anche nella nuova versione. Il 10 aprile scorso, infatti, il Cda della controllata Mediaset aveva abbassato dal 66,7 al 40% la soglia minima cui vincolare l’efficacia dell’Opas. Ma ciò non è bastato a ottenere il via libera della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas. Nel comunicato emesso ieri sera dalla Consob si sottolinea che la nuova offerta, “oltre a non costituire una comunicazione effettuata ai sensi dell’art. 102 del Tuf”, non ha “i requisiti per avviare un nuovo iter procedimentale, non riportando le motivazioni dell’abbassamento della soglia al 40%, con particolare riguardo all’ipotesi in cui, permanendo l’attuale socio di controllo di Rai Way , il progetto industriale di realizzazione di un operatore unico nazionale non venisse condiviso da tale azionista”.

Mediaset guadagna il 2,6%. Bene anche Telecom Italia (+2%). 

RIPARTE YOOX, BENE MONCLER 

Infine il lusso. Torna a correre Yoox, che ha terminato la seduta di ieri con un rialzo del 5,56%, a 28,87 euro. Il titolo ha tratto beneficio del report di Exane che alza il target price a 34 euro da 22 euro (rating outperform confermato). Tra gli altri titoli del comparto bene Moncler (+1,97%) e Luxottica (+0,49%). In calo Tod’s (-0,73%) e Salvatore Ferragamo (-0,25%).

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