Nel 2015 sono stati più di 100mila i licenziamenti effettuati dalle banche statunitensi e italiane e, in base alle prospettive, nel 2016 il trend non sarà invertito. Al contrario, secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal Financial Times i prossimi a perdere il proprio posto di lavoro potrebbero essere, nei primi mesi del prossimo anno, i dipendenti di Bnp Paribas e Barclays.
Secondo un’analisi effettuata dal giornale inglese, nell’anno che sta per concludersi, i tagli, escludendo le vendite di asset, hanno inciso in proporzione maggiore del 10% sulla forza lavoro complessiva impiegata nelle banche dei principali 11 Paesi Europei e negli Stati Uniti.
Inoltre, in base alle nuove regole che entreranno in vigore nel 2016 per gli istituti bancari internazionali, confermare i margini e i ritorni sugli investimenti del passato sembra sempre di più un’utopia.
Parlando di licenziamenti, gli ultimi dati sembrano un vero e proprio bollettino di guerra. Prendendo come esempio le ultime settimane, 7 giorni fa Rabobank ha annunciato il taglio di 9mila dipendenti, mentre il giorno precedente era stata Morgan Stanley a prospettare 1.200 licenziamenti.
Per quanto riguarda Bnp Paribas e Barclays, secondo quanto riportato dal Financial Times, i licenziamenti si inserirebbero nell’ambito dell’obiettivo di tagliare i costi del 10-20%
Scendendo nel dettaglio, entro il prossimo 1°marzo, la banca britannica dovrebbe annunciare l’accelerazione del ritiro dalla divisione Investmens, all’interno della quale lavorano circa 20mila persone. Parlano invece di Bnp si prevedono un migliaio di licenziamenti nel retail belga.
L’analista di Nomura, Jon Peace, ha dichiarato che i tagli continueranno almeno fino al momento in cui i ritorni sull’equity (Roe) non riacquisteranno livelli accettabili, inoltre il rischio è che “la trasformazione digitale diventi un driver di ulteriori riduzioni di personale sul lungo periodo, con le filiali che tendono a tagliare in favore dei servizi online”.
Mike Mayo, analista di CLSA, ha invece affermato che, sebbene le banche Europee nel 2015 abbiano annunciato un maggior numero di tagli rispetto a quelle americane, il 2016 sarà un anno molto rischioso per i dipendenti USA.
Ricordiamo che nel mese di settembre Deutsche Bank ha annunciato il taglio di 23mila posti di lavoro nell’ambito di una riorganizzazione aziendale. Ad ottobre Standard Chartered ha invece parlato del proposito di licenziare mille dipendenti in tutto il mondo.