Durante il Forum Ambrosetti a Cernobbio, Stefano Donnarumma, nuovo Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato (Fs), ha affrontato il tema dell’apertura del capitale ai privati. “Sono aperto alla possibilità di valutare un’eventuale apertura del capitale, qualora risultasse vantaggiosa dal punto di vista finanziario per favorire lo sviluppo degli investimenti dell’azienda”, ha dichiarato Donnarumma. Un passo che rappresenterebbe una svolta per il gruppo, ma Donnarumma ha sottolineato che la decisione sarà presa con estrema cautela, tenendo conto delle peculiarità dell’infrastruttura ferroviaria italiana. E poi, spiega l’Ad, la “decisione spetta all’azionista” ovvero il governo tramite il Mef.
I prossimi passi: studio e adattamento della strategia
Il percorso verso l’apertura del capitale non è ancora definito nei dettagli. Donnarumma ha dichiarato che sarà necessario qualche mese per elaborare una strategia chiara: “conto da qui a fine anno di avere le idee chiare su diverse cose che riguardano il gruppo”. L’AD ha inoltre precisato che non esiste un mandato specifico per la privatizzazione delle Fs, ma ha indicato l’esistenza di uno studio precedente al suo arrivo, che sarà rielaborato insieme al suo team per adattarlo alle attuali esigenze strategiche del gruppo.
I possibili scenari: dalla privatizzazione all’IPO
L’apertura del capitale potrebbe essere solo il primo passo verso un cambiamento più radicale. Donnarumma ha infatti menzionato la possibilità di una futura IPO (Offerta Pubblica Iniziale): “La quotazione è quasi sempre la conseguenza di un eventuale percorso del genere”. Tuttavia, ha avvertito che i tempi per un’eventuale quotazione in borsa non sarebbero brevi, stimando “almeno un paio d’anni” per completare un percorso di questo tipo. L’apertura del capitale rappresenterebbe dunque una fase iniziale, da affrontare con prudenza e lungimiranza.
La decisione finale nelle mani dell’azionista
Nonostante le analisi e le valutazioni in corso, Donnarumma ha sottolineato che la decisione finale sull’apertura del capitale delle Fs spetterà al Governo, rappresentato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). “La decisione spetterà in ogni caso all’azionista”, ha affermato, indicando che il management del gruppo ha il compito di elaborare strategie e proporle, mentre l’ultima parola su un’eventuale apertura del capitale o privatizzazione resta nelle mani dell’azionista pubblico.
Una scelta da prendere con cautela
Il neo Ad ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di un approccio prudente verso l’apertura del capitale delle Fs: “le ferrovie hanno una natura molto peculiare come infrastruttura, quindi qualunque decisione in questa direzione deve essere presa con molta cautela”. La complessità del percorso e le implicazioni a lungo termine richiedono una riflessione approfondita e il consenso del Governo, rendendo l’eventuale apertura del capitale un processo da valutare attentamente.
FS: spesi 9,8 miliardi del Pnrr
Nel corso del suo intervento al Forum di Cernobbio, Donnarumma ha anche illustrato come gli investimenti e le risorse del Pnrr contribuiranno a migliorare la rete ferroviaria italiana, con particolare attenzione allo sviluppo dell’Alta Velocità e al potenziamento del trasporto regionale. Il Gruppo ha già utilizzato circa 9,8 miliardi di euro dai fondi Pnrr e Pnc (Piano Nazionale Complementare) e attualmente ha 1.400 cantieri attivi, con un totale di 25 miliardi di investimenti sulla rete. Donnarumma ha sottolineato che tutti i target del cronoprogramma sono stati raggiunti. “La parte esecutiva degli investimenti è iniziata in questi mesi – ha detto Donnarumma – abbiamo circa 25 miliardi di investimenti sulla rete ferroviaria e 1400 cantieri attivi contemporaneamente”. Necessari, ha spiegato l’AD, “per implementare un’infrastruttura così complessa con investimenti mai riscontrati prima in termini volumetrici”.