Nel primo trimestre 2019 corre l’export dei distretti industriali italiani, grazie soprattutto alla straordinaria performance di quelli piemontesi, cresciuti sui mercati esteri del +8,4%, corrispondente ad un incremento di 210 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2018. Il dato emerge dal periodico Monitor dei distretti curato dal centro studi di Intesa Sanpaolo, che evidenzia anche come il risultato stoni in qualche modo con lo stesso manifatturiero piemontese, che invece ha mostrato segni di debolezza, con un decremento del 3,8%. I distretti piemontesi hanno tuttavia fatto meglio anche della media dei distretti industriali italiani, che nello stesso periodo hanno visto aumentare l’export del 2,7%, dando segnali di decelerazione condizionati dalle tensioni internazionali e dal rallentamento della domanda mondiale.
In questo contesto, rileva sempre la ricerca di Intesa Sanpaolo, i livelli delle esportazioni dei distretti piemontesi hanno invece toccato nuovi record riferiti al primo trimestre dell’anno: le esportazioni e il saldo commerciale hanno raggiunto rispettivamente quota 2,7 e 1,9 miliardi di euro. Si tratta di un risultato eccezionalmente buono considerando che ben 11 distretti su 12 hanno visto crescere le proprie esportazioni e 9 di questi hanno registrato tassi superiori alla media nazionale (per 7 distretti si sono registrati addirittura tassi di crescita a doppia cifra).
Nello specifico, le performance migliori sono state registrate dal distretto della Nocciola e frutta (+32,2%) e dai Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+23,7%). Invertito il trend negativo del 2018 per i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+17,1%) e crescita ancora sostenuta per i Dolci di Alba e Cuneo (+14,8%), il Riso di Vercelli (+13,4%), le Macchine utensili e robot industriali di Torino (+11,9%) e il Caffè, confetterie e il cioccolato torinese (+11,7%). In progresso anche i Casalinghi di Omegna (+8,1%) e le Macchine tessili di Biella (+3,4%) che avevano chiuso il 2018 in arretramento. Incrementi delle esportazioni più contenuti per il Tessile di Biella (+1,7%) e la Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (+1,4%).
L’unico distretto in leggera decrescita è stata l’Oreficeria di Valenza (-1,4%) che tuttavia era stato protagonista di un aumento record nel primo trimestre del 2018. Bene le esportazioni verso i tradizionali mercati di sbocco (+4,9% la variazione tendenziale nel primo trimestre del 2019), ancora meglio i traffici verso i nuovi mercati (+17,7%). Sono cresciute molto le esportazioni verso i mercati più lontani (+26,8%), meno quelle verso gli sbocchi commerciali più vicini (+2,8%). In particolare, i risultati sono stati ottimi nei seguenti mercati: Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Regno Unito, Francia, Brasile, Messico, India, Arabia Saudita, Singapore, Marocco, Cina e Russia. Tra i più importanti mercati in arretramento, invece, Svizzera (in fisiologico rallentamento dopo i balzi degli anni scorsi), Turchia, Polonia e Spagna.
E’ molto incerto invece il quadro relativo alla seconda parte dell’anno visto che le tensioni presenti sui mercati internazionali restano altissime. Il rinvio a novembre delle decisioni su Brexit e sull’introduzione di dazi USA sulle importazioni di auto e componenti potrebbero addirittura spingere le imprese ad anticipare alcuni scambi commerciali, con effetti positivi sull’andamento di breve periodo delle esportazioni italiane nei mercati interessati. Non è infatti un caso che nel primo trimestre del 2019 l’export distrettuale sia aumentato significativamente negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Inoltre, in un contesto che è divenuto volatile e non più di crescita diffusa, è assai probabile che l’andamento dell’export italiano continui a presentare una notevole dispersione di risultati.