Frena l’inflazione europea, rallentano i listini del Vecchio Continente. E’ il dato che emerge dalla mattina, trascorsa nell’attesa della conferenza stampa di Janet Yellen (ore 20 italiane) e del primo voto del Parlamento greco chiamato ad eleggere il Presidente della Repubblica.
A Milano l’indice Ftse Mib perde l’1,63%, a quota 18.365. Londra -0,6%, Parigi -0,4%, Francoforte -0,7% e Madrid -1,06%.
I prezzi al consumo hanno segnato un incremento dello 0,3% a novembre. Su base mensile i prezzi hanno segnato una contrazione di 0,2%. Escludendo l’energia e gli alimentari non lavorati, l’inflazione all’interno del blocco della valuta unica si attesta allo 0,7% su anno.
Sul mercato dei titoli di Stato, il Bund resta su livelli record, con il rendimento del decennale allo 0,59%. Il Btp si apprezza all’1,99% di rendimento (- 2 punti base): prezzo e rendimento si muovono in senso inverso.
Il rublo è poco mosso nei confronti del dollaro a 67,8 dopo che il ministero russo delle finanze ha annunciato di aver cominciato a vendere il resto dei fondi di valuta straniera sul mercato per difendere la moneta nazionale. Lo ha riferito l’agenzia Tass. Un portavoce del ministero ha aggiunto che le risorse a disposizione sono pari a 7 miliardi di dollari. Il premier Medvedev ha convocato una riunione straordinaria dei ministri finanziari a Gorki.
Il prezzo del petrolio resta sotto i 60 dollari. Eni è in calo dello 0,2%, Tenaris -0,5%, Saipem -1,5%. Equita ha tagliato le stime sulle società petrolifere. L’eps dell’Eni è stato abbassato del 27%, -11% Repsol, -16% Bg Group. Enel arretra dell’1,4%, A2A +1%.
A Milano scendono le banche: Intesa perde il 2,9%, Unicredit l’1,9%, MontePaschi il 2,7%.
Generali ed UnipolSai sono in ribasso dell’1%. Scende il gestito: Azimut è in calo del 3% e Mediolanum del 2,5%. In rialzo Fca +0,3% e StM +0,3%. Finmeccanica -2%.
