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Frena l’euro, la Borsa respira: banche su, Shell traina i petroliferi

La risalita del dollaro ridà fiato ai listini europei spinti anche da positivi dati macro. Milano brilla con il rimbalzo delle banche e in particolare di Unicredit, Intesa, Mps, Banco Bpm. Recupera Carige nel giorno del Cda. Si sgonfia Telecom Italia dopo le dichiarazioni dell’Ad Genish sulla rete. Bene Acea che ha presentato il piano industriale al 2022. Rendimenti ai minimi per l’asta Bot a sei mesi

Mattinata positiva per le Borse europee in attesa di una giornata ricca di dati e di novità in Usa: al Congresso si presenta il prossimo presidente della Fed, Jerome Powell, sul fronte macro in attivo le statistiche sulla bilancia commerciale e l’indice del mercato immobiliare, mentre si annuncia in casa repubblicana un confronto decisivo sulla riforma fiscale voluta da Donald Trump. A favorire il recupero dei listini del Vecchio Continente contribuisce il recupero del biglietto verde che, pur restando a cavallo di 1,19 sull’euro, si risolleva dai minimi degli ultimi due mesi toccati ieri nei confronti sia dello yen sia del paniere delle principali controparti.  

Milano +0,41%, ieri maglia nera in Europa, mette a segno un discreto recupero rispetto alle vendite di lunedì: l’indice Ftse Mib risale sopra quota 22.200. Variazione simile a Francoforte e Madrid. Parigi +0,6%. Fuori dall’area euro Zurigo +0,6%, Londra +0.4%. 

Positive le novità dall’eurozona. 

  • La crescita dei prestiti alle imprese (+2,9%) ha registrato un balzo lo scorso mese, mostrando il tasso più alto dalla crisi finanziaria globale, secondo i dati diffusi dalla Bce. 
  • A ottobre il portafoglio di titoli di Stato italiani in mano a banche operanti nel Paese è calato nuovamente, scendendo al minimo da dicembre 2012. 
  • Buono con riserva anche il giudizio dell’Ocse sull’economia italiana. Nell‘ultimo  “Economic Outlook”, gli economisti guidati da Angel Gurria fanno riferimento a una ripresa che va espandendosi ma avvertono che “un rallentamento nel percorso delle riforme strutturali e uno sforamento degli obiettivi di bilancio dopo le elezioni previste nei primi mesi del 2018 avrebbe effetti deteriori sulla fiducia e rischia di far deragliare una ripresa economica durevole”. 
  •  Dopo il 132,0% in percentuale rispetto al Pil con cui si è chiuso il 2016, la performance proiettata dall‘Ocse per il debito/Pil è di una flessione a 131,6% quest‘anno, 129,8% il prossimo e 127,7% nel 2019. 

Stamane il Tesoro ha collocato sul mercato 5,5 miliardi di Bot a 6 mesi a un rendimento di -0,436%, da -0,40% di fine ottobre. E’ il nuovo minimo storico. Bond poco mossi. Bund tedesco 0,33%, Btp 10 anni 1,75%. 

Il quadro macro si completa con il petrolio: il Brent è stabile a 63,40 dollari il barile (+0,03%) e il Wti scivola dello 0,40% a 57,88 dollari. Gli investitori guardano con cautela all’esito della prossima riunione dei Paesi Opec e non Opec nonché alla ripartenza dell’oleodotto canadese di Keystone, tra i principali canali di ingresso di greggio negli Stati Uniti. 

 L’indice europeo dei titoli energetici guadagna l’1,1% ed è il migliore di oggi grazie al rally di Royal Dutch Shell + 2,6% a Amsterdam dopo aver annunciato che a partire da questo trimestre interromperà il pagamento dello scrip dividend (in azioni non incontanti) ma prolungherà il piano di buy back da almeno 25 miliardi di dollari fino al 2020.  

Eni è in rialzo dello 0,5%. Tenaris +0,6%. Debole Saipem -0,54%.  

Da rilevare in Piazza Affari la ripresa del comparto bancario. Si distingue UniCredit +1%. La banca ha ceduto 715 milioni di euro di crediti in sofferenza derivanti da contratti di credito chirografario e ipotecario verso clientela del segmento piccole e medie imprese italiane. Tra i compratori c’è anche Mediobanca +0,5%. 

Goldman Sachs ha dato una spinta a Banca Monte dei Paschi+2,5%. Il broker hanno riavviato la copertura del titolo con giudizio Neutral, target price 4,50 euro. Banco Bpm +1%. Intesa Sanpaolo +0,7%. 

Recupera in tarda mattinata Carige, in parità dopo un avvio negativo.  Nel pomeriggio è previsto un cda che avrà al centro proprio il dossier Creditis, la società di credito al consumo dell’istituto ligure per la quale è in corso un’asta. La banca ha ricevuto tre offerte vincolanti tutte provenienti da fondi internazionali e il candidato in pole position per l’acquisizione sarebbe Crc, ovvero Christofferson Robb & Company, un hedge fund americano specializzato nel settore.  

Credito Valtellinese -2%%. La controllata PiùFactor ha ottenuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione allo svolgimento dell’attività di concessione di finanziamenti.

Nel risparmio gestito, FinecoBank +0,6%, si muove sui massimi storici. 

Nel paniere principale: 

  • Fiat Chrysler +0,41% ha assorbito le voci sulla multa che potrebbe arrivare dalle autorità francesi. 
  • In recupero anche StMicroelectronics +1%. 
  • Luxottica +0,8% ha ottenuto dalle autorità del Canada, il via libera alla fusione con Essilor. 
  • Telecom Italia -1%: l’ad Amos Genish nell’incontro con i sindacati ha precisato che il cda del 5 dicembre esaminerà solo i pro e i contro dello scorporo della rete. 

Tra le mid/small caps da segnalare:

  • Tecnoinvestimenti +1%, segna il nuovo massimo storico.
  • Landi Renzo +5% dopo l’accordo con Clean Energy che darà il via alla nascita del secondo Gruppo del settore a livello globale, con un focus sui compressori per stazioni di metano per autotrazione.  
  • Digital Bros +6,5%, Banca Akros ha alzato la raccomandazione a Buy. 
  • Acea +2,2%, accelera al rialzo dopo aver presentato gli obiettivi del nuovo piano industriale

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