François Hollande e Pierre Moscovici hanno finalmente mostrato il loro volto socialista a tutti gli scettici che finora dubitavano della campagna elettorale del presidente francese. E così oggi il governo della Francia ha presentato il piano di bilancio 2013, una manovra da 36,9 miliardi di euro, che per raggiungere l’obiettivo di un rapporto deficit/Pil al 3% nel 2013 ha deciso di tassare i più ricchi. Il piano presentato oggi al Consiglio dei ministri, che verrà integrato lunedì da un programma sulla rete di assistenza sociale, prevede 20 miliardi di euro in più di entrate fiscali – 10 miliardi dalle famiglie e 10 miliardi dalle imprese – a cui si aggiungono 4,4 miliardi di entrate extra già decisi questa estate, 10 miliardi di economie sulla spesa dello Stato e 2,5 miliardi sulle spese nelle assicurazioni sanitarie.
Si tratta di uno sforzo “senza precedenti”, ha affermato l’Eliseo e secondo quanto riferito dalla portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, il presidente François Hollande ha definito la manovre come “portatrici di risanamento” ma con lo sforzo che colpirà di più “le famiglie più agiate”.
E saranno proprio le classi medio alte che non si scorderanno facilmente questa Finanziaria. E’ stata creata una nuova aliquota “eccezionale” al 45% per i redditi superiori ai 150mila euro per l’imposta sul reditto delle persone fisiche, (un guadagno di 320 milioni per lo Stato). E’ stato inoltre abbassato il quoziente familiare da 2.300 a 2.000 euro (490 milioni).
Sul fronte delle imprese, è stata inserita anche la discussa tassazione al 75% dei redditi da lavoro superiori a 1 milione di euro che, per le casse di Parigi, implica circa 200 milioni di euro in più. E’ stato inoltre stabilito l’aumento dell’Imposta straordinaria sulla fortuna (con tasso d’imposizione tra lo 0,55% e l’1,8% a seconda dell’ammontare del patrimonio) che porterà circa un miliardo di euro in più.
Di notevole rilevanza, è il primo Paese europeo a fare una scelta simile, la Francia ha scelto di allineare al reddito la tassa sulle renditei da capitale: i proventi per lo Stato da interessi e dividendi cresceranno di 2 miliardi di euro il prossimo anno. Mentre i prelievi sui plusvalori mobiliari aumenteranno di 1 miliardo.
Il Governo di Parigi ha infine ribadito che per il 2013 prevede una crescita dello 0,8%, mentre quest’anno il rapporto deficit/Pil si attesterà al 4,5%, lievemente al di sopra di quanto precedentemente previsto. Tuttavia la dinamica è al ribasso e nei prossimi anni il deficit dovrebbe scendere, secondo i piani del governo, al 2,2% nel 2014, all’1,3% nel 2015 e allo 0,6% nel 2016.