Segnali di disgelo tra Italia e Francia, dopo la telefonata tra i presidenti della Repubblica Sergio Mattarella e Emmanuel Macron. Il colloquio ha riaffermato i legami di amicizia tra Italia e Framncia e tamponato lo scontro diplomatico seguito alle continue provocazioni di alcuni esponenti del Governo italiano nei confronti di Macron, culminate con la scelta del vicepremier Luigi Di Maio di trattare con le frange più violente dei gilets gialli. Dopo quell’episodio, il presidente francese aveva deciso di richiamare l’ambasciatore da Roma, una mossa che non si era mai più verificata dal 1940, dai tempi del regime fascista e del conflitto mondiale.
Proprio oggi però è arrivato l’annuncio ufficiale: l’ambasciatore francese Christian Masset “riparte per Roma”, ha garantito la ministra per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, che intervistata da una radio transalpina ha anche aggiunto che “il presidente della Repubblica italiana, Mattarella, ha telefonato al presidente Macron, si sono parlati, hanno detto insieme fino a che punto è importante l’amicizia tra la Francia e l’Italia, a che punto i due paesi hanno bisogno uno dell’altro. Abbiamo anche ascoltato dei leader politici che si erano lasciati andare a parole o comportamenti francamente non amichevoli e inaccettabili, mostrare rammarico”.
Se torna la pace tra Roma e Parigi, si agitano invece le acque dalle parti di Madrid. Come è noto la manovra 2019, presentata al Parlamento dalla maggioranza formata da socialisti e Podemos, è stata bocciata grazie al voto contrario degli indipendentisti catalani, che non hanno accettato di dare una mano al premier Pedro Sanchez e hanno dunque votato insieme all’opposizione di centrodestra, composta principalmente da PP e Ciudadanos, condannando così il governo Sanchez ad indire nuove elezioni.
Nella giornata di giovedì si era parlato di tornare al voto proprio nel giorno delle Europee di fine maggio, dando vita a un “super domingo” elettorale (in Spagna in quella data si vota anche per Comunali e Regionali). Invece alla fine il Consiglio dei ministri ha optato per anticipare di un mese evitando il super saunday e fissando le nuove elezioni domenica 28 aprile. Quelle del 28 aprile in Spagna saranno dunque le terze elezioni politiche in meno di quattro anni, una cosa nuova per un paese che fino a non molto tempo fa venivano considerato come uno dei più stabili politicamente dell’intera Unione Europea.