Destinazioni. Nel 2011 i progetti di investimento italiani toccano la maggior parte del territorio francese (16 regioni su 22). Due regioni accolgono tuttavia più della metà dei progetti: l’Ile-de-France, regione che si colloca in testa alla classifica con il 37 % dei progetti di origine italiana, e Rodano-Alpi che conferma, con il 20% dei progetti, la forte capacità attrattiva esercitata sugli imprenditori italiani. Seguono, rispettivamente al terzo e quarto posto, le regioni Aquitania (7%) e Midi-Pirenei (7%).
Origine geografica. La prima regione italiana ad investire in Francia è la Lombardia (con il 27% dei progetti). Seguono Emilia-Romagna (23%), Piemonte (12.5%), Lazio (12.5%), Veneto (12.5%) e Toscana (6%).
Ripartizione settoriale degli investimenti. Come negli anni precedenti, le imprese italiane che hanno investito in Francia appartengono ai settori tradizionali con un forte predominio della meccanica, della filiera automotive e della chimica per un totale di 31%. Per quanto riguarda la natura degli investimenti italiani realizzati oltralpe, le attività di produzione rappresentano la parte preponderante (41%), contro soltanto il 36% dei progetti tedeschi. L’apporto degli investitori italiani si rivela molto importante per il tessuto industriale francese che contribuisce soltanto al 12,6 % del PIL, contro il 18,8 % in Italia. Da notare la rilevanza delle attività di ricerca e sviluppo (11%).
Tipologie di investimento. Come nel 2010, il 2011 si contraddistingue da un alto numero di progetti di ampliamento di siti esistenti (54%) a dimostrazione dell’ulteriore rafforzamento delle aziende italiane già presenti in Francia che puntano in particolar modo sulle attività di ricerca e sviluppo. Si registra anche un elevato livello di creazioni di nuove filiali (28%). Infine, le acquisizioni di aziende francesi, soprattutto in difficoltà, restano una tipologia di investimento particolarmente gradita dagli imprenditori italiani: queste operazioni rappresentano il 17% dei progetti italiani contro il 7% dei progetti degli altri paesi.
“Questi risultati, in un contesto economico particolarmente difficile, confermano la qualità e la solidità delle relazioni economiche tra i nostri due paesi. Dimostrano anche il dinamismo e la reattività degli imprenditori italiani. Accanto ai grandi gruppi italiani, la cui presenza storica si va rafforzando, emergono numerose piccole e medie imprese che trovano nel mercato francese uno spazio favorevole alla propria internazionalizzazione. Complessivamente, dal 2008, gli imprenditori italiani hanno avviato oltre 200 progetti di investimento che hanno creato o mantenuto circa 11000 posti di lavoro”, ha ricordato Hervé Pottier, Direttore Italia dell’Agenzia Francese per gli Investimenti Internazionali.