Ieri si è tenuto il primo turno delle elezioni politiche francesi, che ha registrato, quattro settimane dopo il trionfo di François Hollande, la vittoria della sinistra. E in particolare del Partito socialista, che, dopo i ballottaggi, previsti fra due settimane, dovrebbe contare sulla maggioranza assoluta in Parlamento.
Per centrare l’obiettivo dovrebbe essere sufficiente ai socialisti l’appoggio con alcuni piccoli partiti della sinistra, quello radicale di sinistra in primis, e non sarà necessario, invece, quello dei Verdi, che, comunque, sono già rappresentati nel nuovo Governo francese, nominato da Hollande dopo la sua investitura e presieduto da Jean-Marc Ayrault. Ma, soprattutto, Hollande non avrà bisogno di allargare l’alleanza parlamentare al Front de gauche, l’estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon, eventualità che avrebbe spostato sensibilmente l’asse della sua politica verso sinistra.
Secondo gli ultimi dati, forniti dal ministero degli Interni (e che già riguardano 35,5 milioni di elettori), la sinistra nel suo complesso (Front de gauche compreso) avrebbe ottenuto il 46,77% dei voti contro il 34,07% dell’Ump, il partito di centro-destra. La situazione si è completalente ribaltata rispetto al 2007 quando erano rispettivamente al 35,5 e al 45,6%. Intanto netto balzo in avanti del Front National di Marine Le Pen, che è passato dal 4,3% di cinque anni fa al 13,6 attuale.
Importante, comunque, è vedere il numero di seggi che le diverse formazioni otterranno dopo i ballottaggio, che si terranno fra due settimane. I socialisti e i suoi alleati definiti del “primo circolo” dovrebbero strappare fra 283 e 329 seggi, secondo le ultime proiezioni. E, poiché per la maggioranza assoluta ne sono necessari almeno 289, è molto probabile che centrino quell’obiettivo.