Il più pessimista dei 71 economisti del panel di Bloomberg, David Kelly di JP Morgan Asset Management, prevedeva che l’Ism servizi di agosto sarebbe sceso a quota 54,9. La realtà si è rivelata ben peggiore: l’indice è calato da 55,5 di luglio a 51,4, il livello più basso da sei anni. Un’inattesa doccia fredda che coincide con un segnale d’allarme in arrivo dalla Germania, vale a dire l’economia europea più rilevante e interconnessa con il ciclo globale, dove il Pmi composite ha perduto 2 punti. Una coincidenza che deve far alzare il livello di attenzione sullo stato dell’economia globale alla vigilia degli appuntamenti delle banche centrali, a partire dal direttorio della Bce di domani da cui i più si attendono l’allungamento del Qe.
Ma i problemi dell’economia reale cedono il passo, come accade di frequente, alla problematica dei tassi. L’allarme per la frenata della locomotiva fa pensare a un rinvio dell’aumento dei tassi, ma ieri sera John Williams, presidente della Fed di San Francisco, ha sostenuto che il rialzo è necessario “meglio prima che poi”.
AUSTRALIA, 100 TRIMESTRI CONSECUTIVI DI CRESCITA DEL PIL
Prudenti i listini asiatici. Tokyo (-0,8%) è frenata dal balzo dello yen (+1,4%, il più forte rialzo dal 29 luglio) sul dollaro. Giù anche Hong Kong, salgono Shanghai e Shenzhen. In terreno positivo Sidney dopo i dati del Pil (+0,2%). L’Australia ha così festeggiato 100 trimestri consecutivi di crescita dell’economia.
Salgono anche i mercati Usa : Dow Jones +0,25%, S&P 500 +0,17%. Meglio il Nasdaq (+0,50% a 5,275,91 punti, nuovo record assoluto). Formidabile il balzo di Navistar (+40,7%). Volkswagen fornirà i motori al gruppo Usa che, in cambio, ha ceduto al gruppo tedesco, finora assente dal mercato americano dei camion, il 16,6% del capitale.
Non è finita la saga Monsanto. Gli azionisti dl colosso dell’agribusiness hanno giudicato “inadeguata” l’offerta di 127,5 dollari per azione (per complessivi 56 miliardi di dollari) avanzata da Bayer.
La frenata del dollaro favorisce le quotazioni del petrolio Usa. Il light crude Wti è avanzato di 39 cent a 44,83 dollari al barile mentre il Brent ha ceduto l’1,6% a 46,84 dollari: l’effetto dell’accordo Russia-Arabia Saudita si è esaurito. Sale a Wall Street l’indice Energy (+1,5%) grazie all’acquisto i Sintra Oil da parte di Enbridge. Stornano invece i petroliferi in Europa. A Piazza Affari Eni -0,6%, Tenaris -2%. In grande evidenza Saras, tra i migliori titoli di giornata con un guadagno del 5,2%, a 1,4070 euro: i margini di raffinazione dell’area Mediterraneo risultano in ulteriore recupero nell’ultima settimana.
ARRIVA IPHONE 7, MA GLI ANALISTI SONO FREDDI
Stasera sale alla ribalta Apple (-0,05%). È in programma la presentazione di iPhone 7 e del nuovo Smartwatch. A quasi dieci anni dal lancio del primo smartphone nel 2007, quando Steve Jobs presentò il primo iPhone, il boom del mercato è alla fine. La conferma arriva dai dati degli analisti della società Idc. Nel 2016 la crescita del settore sarà solo dell’1,6%, con 1,46 miliardi di pezzi venduti, rispetto al 2015, quando si era registrato +10,6% sull’anno precedente.
Riguardo l’iPhone, secondo la società di analisi la probabile rimozione del jack per le cuffie prevista sul melafonino che Apple lancerà domani e un aggiornamento significativo del dispositivo atteso solo per il prossimo anno contribuiranno al calo di spedizioni per lo smartphone di Cupertino per l’intero esercizio del 2016. Tuttavia, secondo Idc, ci sarà una ripresa nel 2017 e gli iPhone raggiungeranno quasi 250 milioni di unità nel 2020. Secondo Idc una modesta crescita del settore smartphone potrebbe arrivare dai mercati emergenti, mentre per le aree più sviluppate (Stati Uniti, Canada, Giappone ed Europa occidentale) il declino sarà maggiore.
MILANO -0,8%. OGGI IL CONCAMBIO DEI BTP
Seduta fiacca ieri per le Borse europee. Piazza Affari ha chiuso sui minimi di giornata a -0,8%, depressa dai titoli bancari e dai petroliferi. A soffrire sono state anche Parigi (-0,2%), Madrid (-0,6%) e Londra (-0,8%). Positiva solo Francoforte (+0,1%).
Complice una seduta dagli scambi contenuti, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni è sceso fino a 118 punti base (minimo da fine agosto) dai 121 di lunedì. In parallelo, il tasso del decennale è sceso fino a 1,09% (minimo da metà agosto) dall’1,16% dell’ultima chiusura. Analogo movimento anche per i titoli di Stato di altri Paesi europei: il tasso del Bund 10 anni alla stessa ora scambia a -0,10%, minimo di tre settimane, e quello del 30 anni (a 2,60%) va verso il più consistente calo giornaliero da metà luglio. Parallelamente per la Spagna il tasso del decennale scende allo 0,93%.
Il mercato si prepara per l’operazione odierna di concambio del Tesoro: il Mef offrirà fino a due miliardi di euro in Btp settembre 2028 agli investitori che consegneranno cinque titoli con scadenza nel 2017 e nel 2018.
SOCGEN HA IL 4,17% DI GENERALI: “NO COMMENT” DI PARIGI
Si apre un nuovo capitolo nel rapporto Italia- Francia. Société Générale ha dichiarato di detenere una partecipazione pari al 4,17% di Generali. La quota pone di fatto il gruppo transalpino al secondo posto tra gli azionisti della compagnia assicurativa, alle spalle di Mediobanca (13,2%) e davanti a Francesco Gaetano Caltagirone (3,4%) e a Leonardo Del Vecchio (3,16%). La posizione di SocGen risale allo scorso 29 agosto e tra l’altro risulta da una riduzione della quota rispetto al 5,82% che la banca deteneva il 22 luglio scorso. Un portavoce dell’istituto transalpino si è limitato ad un laconico “no comment” dopo la notizia.
Molto bene Banca Generali (+2,25%) dopo la pubblicazione dei dati di raccolta di agosto.
RENZI: MPS HA UN FUTURO. VOLA BANCA IFIS
Debole ieri il comparto bancario: il paniere di settore italiano ha chiuso in ribasso dell’1,8%, in sintonia con quello europeo (-1,65%). Unicredit -1,5%. Il premier Matteo Renzi ha confermato che la banca “probabilmente vedrà un aumento di capitale”. Intesa -2%, il Banco Popolare lascia sul terreno il 2,5%, Mediobanca l’1,5% e Bper l’1,8%.
Ancora in ribasso Monte Paschi (-1,5%) in attesa del maxi aumento di capitale. Renzi, in un’intervista tv, si è soffermato sul futuro della banca: “Non faccio i consigli per gli acquisti. Io non investo in Borsa. Io da questo salotto dissi che se un soggetto si fosse voluto comprare Mps avrebbe potuto farlo a condizioni ottime e lo confermo. Mps è la banca più antica d’Italia, ha un passato ma ha anche un futuro”.
Sugli scudi Banca Ifis, anche ieri uno dei titoli migliori di Piazza Affari con un rialzo del 3% a 20,50 euro. Il mercato premia la strategia di crescita nel segmento dei Npl. L’istituto veneto è in procinto di acquistare diversi portafogli di crediti in sofferenza per un valore nominale di oltre 2 miliardi di euro entro la fine dell’anno, ampliando la propria attività nei crediti deteriorati garantiti (dopo avere raggiunto la leadership in quelli non garantiti).
Seduta positiva per StM (+1,3%), sostenuta da Exane Bnp Paribas che ha alzato il prezzo obiettivo dell’8% a 9,3 euro. Mediaset +0,3%: Vivendi si è rivolta ai legali di Cleary Gottieb per la vicenda della cessione di Premium che potrebbe far presagire una soluzione condivisa prima della battaglia in tribuna e febbraio.
Sale Leonardo +0,7%, sulla spinta della notizia della firma di una lettera d’intenti con la polacca Pgz che prevede una collaborazione strategica di lungo termine nel mercato della difesa e della sicurezza.