Francia e Italia al punto di rottura. Parigi ha deciso di richiamare l’ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, a causa degli “attacchi senza precedenti del governo italiano”.
In una durissime nota il Quai d’Orsay sostiene che mai dalla “fine della seconda guerra mondiale” l’Italia si sia comportata in questo modo nei confronti degli alleati francesi, tanto più portando avanti attacchi “senza fondamento” e pronunciando “dichiarazioni oltraggiose”. “Essere in disaccordo è una cosa, strumentalizzare la relazioni a fini elettorali è un’altra“, aggiunge il ministero degli Esteri francese.
Parole difficili da leggere in un comunicato “diplomatico”, tanto più se rivolte ad una democrazia alleata. Non a caso la portavoce del Quai d’Orsay comincia ricordando proprio l’antica amicizia tra Francia e Italia: “la Francia e l’Italia sono unite da una storia comune. Hanno costruito insieme l’Europa e hanno operato per la pace. La Francia è profondamente legata a questa relazione d’amicizia che alimenta cooperazioni in tutti i settori e una vicinanza tra i nostri popoli. L’amicizia franco-italiana è più che mai indispensabile per accettare le sfide che sono le nostre nel XXI secolo”.
La tensione tra i due paesi è però salita alle stelle. Da settimane i governi sono impegnati in un botta e risposta continuo che riguarda una pluralità di questioni. Dagli attacchi francesi nei confronti del governo italiano per la gestione dei migranti e dei porti alle accuse (infondate) del duo Di Maio-Di Battista sul cosiddetto franco delle Colonie fino al tentato avvicinamento (rifiutato) del Movimento 5 Stelle ai Gilet Gialli. Senza dimenticare il dossier Tav, con il possibile blocco promesso dal ministro Toninelli che avrebbe ripercussioni anche sulla Francia (che ha già portato avanti la sua parte di opera).
“Le ultime ingerenze sono una provocazione ulteriore e inaccettabile, violano il rispetto dovuto all’elezione democratica fatta da un popolo amichevole e alleato e il rispetto che i governi democratici e liberamente eletti si devono reciprocamente”, prosegue il comunicato.
Per il Governo italiano la prima risposta arriva dal vicepremier, Matteo Salvini: “Non vogliamo litigare con nessuno, non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani. Disponibilissimi a incontrare il presidente Macron e il governo francese, sederci a un tavolo e affrontare, per quanto riguarda le mie competenze, tre questioni fondamentali. Stop con i respingimenti, stop con i terroristi italiani in Francia e basta danneggiare i nostro i nostri lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore”.
AGGIORNAMENTO
Sulla vicenda è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo di “difendere e preservare l’amicizia con la Francia”. Il Capo dello Stato ha espresso inoltre “grande preoccupazione per la situazione” e ha chiesto al governo di “ristabilire subito il clima di fiducia”.