Non è che l’elefante ha partorito un topolino? E’ quanto di chiedono in molti stamani a Parigi riflettendo con un po’ di calma sulle misure annunciate in pompa magna dal Governo francese ieri sera, la loro manovra (o «manovrina», se comparata a quanto attende gli italiani). La supertassa sui super ricchi, tanto sbandierata dall’entourage di Nicolas Sarkozy negli ultmi giorni c’è, ma con un’incidenza sul piano globale assai minima. E con riflessi modesti sulle tasche dei francesi più abbienti.
Lo stesso Claude Perdriel, imprenditore che ha fatto la fortuna con i trituratori per Wc, attivo anche nel campo dell’editoria (possiede, fra gli altri, il Nouvel Observateur), ha detto che la supertassa è «meglio che niente, ma è francamente ridicola». Proprio lui aveva firmato, con altri quindici ricchissimi connazionali, un appello diretto a Sarkozy e intitolato «tassaci». Ebbene la famosa supertassa verrà applicata solo a chi ha redditi annui lordi più alti di 500mila euro. Si terranno in conto anche le plusvalenze in arrivo da operazioni immobiliari e mobiliari. Ma il calcolo non avverrà sulla base del nucleo familiare, bensi’ singolarmente. Facciamo un esempio: una coppia con due figli a carico (questi in Francia valgono fiscalmente una persona) comincerà a pagare la tassa solo a partire da un reddito globale di 1,5 milioni annui. Insomma, la misura dovrebbe riguardare solo 10mila famiglie, con un’aliquota del 3%. Se tutto va bene, lo Stato incamererà 200 milioni di euro annui, una minima parte rispetto alle cifre dela lmanovra appena approvata, un miliardo per il 2012 e 11 miliardi per l’anno prossimo. E che comprende invece altre misure, tipo la riduzione delle agevolazioni fiscali previste sugli straordinari dei lavoratori. O sulle plusavalenze immobiliari, che in realtà in Francia sono già molto tassate.