E’ decisamente il momento di Emmanuel Macron: il candidato indipendente, leader del movimento liberal-progressista “En marche!”, che fino a qualche mese fa era considerato un semplice outsider, è ora sempre più vicino a diventare il nuovo presidente della Repubblica francese. Almeno stando agli ultimi sondaggi, che a meno di un mese dal primo turno (si vota il 23 aprile) lo vedono a pari merito con Marine Le Pen, una percentuale che garantirebbe comodamente a entrambi il ballottaggio (il terzo nome è quello di François Fillon, fermo al 20% dei consensi).
Una volta raggiunto il ballottaggio, per Macron si spalancherebbero probabilmente le porte dell’Eliseo, visto che vincerebbe con il 64% contro il 36% accreditato alla leader del Front National. Macron ha anche ottenuto l’endorsement dell’ex premier (con cui ha condiviso l’esperienza da ministro dell’Economia, nella parte finale del mandato di Hollande) Manuel Valls: un sostegno che potrebbe non significare troppo in termini elettorali (Valls non è molto amato e infatti alle primarie socialiste è stato sonoramente sconfitto da Benoit Hamon), ma che invece è un forte segnale politico, di un avvicinamento di una parte del Partito socialista – quella più moderata – al progetto centrista e europeista di Macron. Un progetto che, contro ogni pronostico di qualche mese fa e complice anche la caduta del repubblicano Fillon per i noti guai giudiziari, potrebbe essere quello vincente.