Colpo di scena in Francia: il presidente Emmanuel Macron nomina Michel Barnier, ex ministro ed ex commissario europeo, come nuovo primo ministro, nel tentativo di sbloccare la situazione politica nel paese. Dopo settimane di trattative e numerosi nomi in lizza, Barnier, esponente della destra repubblicana anti-Le Pen, è emerso come candidato favorito. In precedenza, erano circolati i nomi di figure di spicco come l’ex premier Bernard Cazeneuve e il conservatore Xavier Bertrand, poi esclusi dalla corsa.
“Lo abbiamo avuto nel mirino da tempo”, afferma un consigliere dell’Eliseo. Sessanta giorni dopo il secondo turno delle elezioni legislative e dopo due settimane di consultazioni formali e informali, il presidente francese ha finalmente fatto la sua scelta: Michel Barnier è stato “incaricato di instaurare un governo di unificazione al servizio del Paese e dei francesi”, ha annunciato l’Eliseo in un comunicato stampa. Sarà il primo ministro più anziano della Quinta Repubblica e succederà a quello che è stato il più giovane, Gabriel Attal, che ha 35 anni.
Chi è Michel Barnier, il nuovo primo ministro francese?
Con una carriera politica che spazia per oltre quattro decenni, Barnier, 73 anni, ha ricoperto numerosi ruoli di rilievo sia a livello nazionale che europeo. Laureato all’Escp Europe di Parigi nel 1972, ha iniziato la sua carriera politica come deputato all’Assemblée Nationale in cinque mandati tra il 1978 e il 1993, ha poi servito come senatore e presidente del consiglio generale della Savoia.
Barnier è un esponente della destra francese, appartenente al partito dei Repubblicani, e ha una lunga carriera caratterizzata da una visione conservatrice. Nel corso della sua carriera, Barnier ha ricoperto numerosi incarichi di alto profilo. È stato ministro dell’Ambiente nel governo di Édouard Balladur (1993-1995) e ministro delegato per gli Affari Europei nel governo di Alain Juppé (1995-1997). Successivamente, ha avuto un’importante esperienza a livello europeo come commissario per la politica regionale e la riforma delle istituzioni, e come commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi finanziari dal 1999 al 2004, e ha gestito le complesse trattative della Brexit come capo negoziatore della Ue dal 2016 al 2021.
Mélenchon insorge contro Macron
Immediata e dura la reazione del capo de La France Insoumise, l’ala massimalista del Fronte Popolare, Jean-Luc Mélenchon, che ha accusato Macron di tradire il responso elettorale e si prepara a dare battaglia prima nelle piazze, con la manifestazione del 7 settembre, e poi in Parlamento dove non sarà facile per Barnier raccogliere u na maggioranza