Dopo il ballottaggio dei primi di luglio in Francia c’è solo un governo che in Parlamento possa raccogliere una maggioranza autosufficiente nei numeri: è quello basato sull’asse tra macroniani e socialisti con l’appoggio dei gollisti di sinistra. Un’ipotesi che avrebbe potuto diventare realtà se i socialisti avessero avuto la forza di sganciarsi dall’ala massimalista del Fronte Popolare e se avessero sostenuto tre mesi fa l’ipotesi Cazeneuve adombrata da Macron. Ora, in uno dei momenti più bui della Francia, tocca al giovane ex premier Gabriel Attal rilanciare l’apertura ai socialisti. Attal ha proposto un “patto repubblicano” aperto a tutte le forze democratiche francesi, tranne che ai lepenisti e melenchonisti, che dia vita a un governo con un premier sopra le parti. E’ un’eccellente idea e un bagno di realismo politico, a due condizioni: che i socialisti – da Hollande a Glucksmann – si sveglino e che abbiano il coraggio di staccarsi da Mélenchon e che il Presidente Macron torni sui suoi passi dando il mandato di premier a un candidato che possa raccogliere il gradimento dei socialisti. Per ora, bravo Attal
Francia, l’ex premier Attal propone un “patto repubblicano” con i socialisti: Macron lo ascolterà?
Solo un governo di centrosinistra basato sull’asse tra macroniani e socialisti ha una maggioranza autosufficiente nel Parlamento francese e l’ex premier Attal lo rilancia. Macron lo ascolterà e i socialisti se la sentiranno di prendere le distanze da quel demagogo di Mélenchon?