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Francia, Le Figaro conferma: “Persa la tripla A”. Le reazioni della stampa transalpina

Il declassamento del rating francese da tripla A a AA+ da parte dell’agenzia Standard&Poor’s ha fatto subito rumore sui siti internet dei principali quotidiani transalpini, anche se la notizia era già stata ampiamente messa in preventivo. Anticipata dal Financial Times, è stata poi confermata da Le Figaro, che ha citato fonti governative di Parigi.

Le Monde ne analizza le possibili conseguenze sull’economia. “Innanzitutto – spiega il quotidiano sul proprio sito – la Francia rischia ora di essere esclusa dalle politiche d’investimento dei grandi fondi internazionali, che selezionano rigorosamente i debiti più sicuri, possibilmente classificati a tripla A. Questo è il caso, per esempio, dei fondi gestiti dalle banche svizzere, notoriamente allergiche al rischio”.

Oltre ai fondi, anche le banche centrali dei Paesi fuori dall’eurozona saranno tentate dall’alleggerire i loro investimenti in obbligazioni francesi. Lo spiega sempre Le Monde, che però sottolinea il vero pericolo della perdita della tripla A: “Provocherà un effetto domino verso tutti gli organi pubblici detti  “subsouverains” (sotto-sovrani), ovvero enti pubblici territoriali, aziende partecipate o garantite dallo Stato, che saranno declassati a loro volta”.

“La tripla A protegge l’economia francese: non bisogna minimizzare l’impatto della sua perdita”. Così aveva parlato l’economista Christian Saint-Etienne poco prima dell’ufficialità della notizia. Gli fa eco il collega Patrick Artus, che però dà una chiave interpretativa ottimista: “Le conseguenze sono molto difficili da quantificare, ma è certo che tutte le imprese legate allo Stato soffriranno parecchio. Tutto il sistema sarà interessato dall’abbassamento del rating, anche se non è detto che i mercati reagiscano male. Tutto sta nel capire se i mercati avevano davvero già messo in conto la mossa di S&P o meno. Si vedrà caso per caso”.

Decisamente ottimista, sempre sulle colonne di Le Monde, Nicolas Véron, del centro studi Bruegel: “Niente panico, la perdita della tripla A non significa che non ci saranno più altre triple A in Francia: non è assolutamente detto che ci siano effetti automatici. Prendiamo ad esempio gli Usa: in agosto hanno perso la AAA, ma le grandi aziende l’hanno tuttora conservata”.

Anche l’ad di Société Generale, Frédéric Oudéa, intervistato da Challenges.fr , si mostra poco tendente all’allarmismo: “Il taglio del rating francese è già stato metabolizzato dai mercati, anche se potrebbe avere conseguenze sul settore bancario”.

Un’analisi approfondita la fa anche Les Echos, dividendola in quesiti. Adesso sarà declassato anche il fondo salva-Stati? “In effetti, l’Efsf  è stato costituito nel giugno 2010 con le garanzie dei Paesi dell’eurozona, in particolare delle 6 triple A (Francia, Germania, Austria, Finlandia, Lussemburgo, Olanda). Dunque, se uno o due di questi Stati viene tagliato (come accade oggi alla Francia e anche all’Austria), è logico che il fondo sia a sua volta declassato di uno o due punti”. Cosa è successo agli Stati Uniti quando hanno perso la AAA? “Fu certamente uno shock per la classe politica, in particolare per l’amministrazione Obama, ma tutto sommato non ebbe effetti drammatici sui mercati. Anzi, i tassi d’interesse statunitensi non salirono e il dollaro guadagnò persino sull’euro”. Quanto tempo ci vuole per riconquistare una tripla A? “Stando ai precedenti, tra i 10 e i 18 anni: Canada, Australia, Danimarca, Finlandia e Svezia impiegarono circa quel tempo per ridurre il loro debito. Il più veloce è stato il Paese nordamericano, che l’ha recuperata in soli 10 anni”. L’eurozona perderà il suo appeal presso gli investitori? “Ad oggi, nonostante la crisi, la zona euro continua ad attrarre gli investitori stranieri. In tutto, le entrate nette di capitali si aggirano sui 335 miliardi di euro nell’ultimo anno. In ogni caso, i fondi sovrani esteri non hanno aspettato il rating di S&P per rivedere al ribasso le loro prospettive di investimento nei Paesi dell’euro”. E le conseguenze per i risparmiatori? “La Francia probabilmente vedrà aumentare i propri tassi d’interessi, il che potrebbe provocare minus-valenze per i risparmiatori. In generale, un nuovo clima di austerity inevitabilmente appesantirà le Borse e il mercato azionario”.

Infine, sia Les Echos che Libération sottolineano il colpo duro per Nicolas Sarkozy, a cento giorni dalle elezioni presidenziali nelle quali chiederà ai francesi il rinnovo per altri 7 anni del suo mandato. Les Echos addirittura riporta una presunta confessione rilasciata in privato dall’attuale presidente: “Se perdiamo la tripla A, sono morto”; ma lo stesso giornale mette in guardia anche l’opposizione:  “Il declassamento sarà per la gauche un’arma a doppio taglio, perchè i margini d’intervento si ridurranno”. Duro anche Libération: “Smacco per Sarkozy”.

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