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Francia, l’antisemitismo avvelena la campagna elettorale e mette a nudo le contraddizioni di Le Pen e Melenchon

L’antisemitismo serpeggia vistosamente nella campagna elettorale francese e mette a nudo le responsabilità dell’estrema destra della Le Pen e quelle di Mélenchon del Fronte popolare delle sinistre. Illuminante un’inchiesta di “Le Monde”

Francia, l’antisemitismo avvelena la campagna elettorale e mette a nudo le contraddizioni di Le Pen e Melenchon

L’orrore di Courbevoie nella banlieue di Parigi dove una ragazzina di 12 anni è stata stuprata al grido di “sporca ebrea” sconvolge la campagna elettorale francese e mette a nudo le contradizioni sia dell’estrema destra di Marine Le Pen che quelle del Fronte popolare di Jean-Luc Melenchon, che sul rispetto degli ebrei non hanno certo le carte in regola. La Le Pen si fa scudo dell’insperato endorsement di Serge Klarsfeld, l’implacabile “cacciatore di nazisti” che, a sorpresa, ha preso tutti in contropiede annunciando che al secondo turno delle elezioni politiche francesi voterà, in caso di ballottaggio con il Fronte popolare delle sinistre, per il Rassemblement National della Le Pen perché “RN non è più un partito di estrema destra, ma una formazione populista che sostiene gli ebrei e Israele”. Per la verità sono in molti a dubitare della giustezza dell’analisi di Klarsfeld e proprio ieri “Le Monde” ha pubblicato una lunga radiografia dei candidati delle liste lepeniste in cui non mancano i fanatici di Vichy che giustificano l’odio per gli ebrei e la collaborazione con i nazisti, esattamente come i fondatori del vecchio Fronte nazionale. Ma – sempre nell’inchiesta di “Le Monde” – tra i candidati lepenisti non mancano nemmeno i filo-Putin, i negazionisti No Vax, i fondamentalisti cattolici anti-aborto e altri personaggi “loschi e scandalosi” che non nascondono rigurgiti fascisti e razzisti. Però dall’accusa di antisemitismo, duramente condannato dal Presidente Emmanuel Macron, non si salva nemmeno il Fronte Popolare su cui pende l’ombra cupa di Jean-Luc Mélenchon che ha avuto la spudoratezza di definire “residuale” (proprio così: “residuale”) il grido di “sporca ebrea” rivolto dai violentatori alla ragazzina di Courbevoie. Ma c’è di più: il candidato socialista Raphael Glucksmann è continuamente oggetto di minacce e insulti perché ebreo e il Fronte popolare non sembra farsene carico, malgrado lo stesso Glucksmann abbia aderito allo schieramento di sinistra che non è privo di sospetti di antisemitismo che lo zavorrano e ne evidenziano, come nel caso di Le Pen, le contradizioni sempre più evidenti. Sia Le Pen che Mélenchon giù dalla torre.

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