In dieci anni, il 26% di aziende agricole in meno, mentre gli occupati a tempo pieno sono scesi a 750.000: sono questi i numeri della crisi che sta travolgendo il settore agricolo in Francia, secondo il censimento effettuato dal Ministero dell’Agricoltura.
La Francia aveva, nel 2010, 490.000 aziende agricole, contro le 663.000 rilevate nel 2000. I dati del ministero rivelano tuttavia che il ritmo di questo calo ha registrato un lieve rallentamento rispetto al decennio precedente (-3 % all’anno contro -3,5 %).
Le cause: la crisi delle fattorie classiche, medio-piccole, improntate sul modello “policoltura-allevamento” a favore invece delle grandi aziende.
L’unico settore che ha evidenziato una crescita, seppur lieve, è quello cerealicolo, mentre particolarmente in crisi è andato l’allevamento, soprattutto le piccole fattorie di allevamento bovino e del latte, praticamente scomparse secondo i dati del ministero transalpino, sempre a favore dei grandi allevamenti.
Conseguenze? Negli ultimi dieci anni, la superficie media per ogni azienda è cresciuta di 13 ettari, arrivando ai 55 del 2010. Ma un’azienda su quattro spera gli 82 ettari, mentre il 10% superano addirittura i 143.
Per quanto riguarda l’impiego, il calo è del 22%, per un totale di quasi un milione di lavoratori, di cui però solo 750.000 a tempo pieno.
A dire il vero, comunque, i dati relativi alla crisi agricola francese (-26% di aziende) sono in linea con la media di altri Paesi europei, tra cui l’Italia (-24%) e l’Olanda (-29%), mentre più drastico è il riscontro della Germania: -36%.
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