Dottor Jekyll o mister Hyde? Chi è realmente il discusso segretario dei socialisti francesi, Olivier Faure, che metà del partito vorrebbe mandare a casa. Forse è tutt’e due le figure insieme, il Dottor Jekyll e mister Hyde, una specie di Giano bifronte che è tutto e il contrario di tutto. Prima apre al canedidato premier Francois Bayrou ma poi definisce il suo Governo “una provocazione” malgrado sia pieno di figure aperte a sinistra, a partire dal nuovo ministro dell’Economia, e malgrado il primo minstro abbia offerto una poltrona di spicco anche all’astro nascente dei socialisti riformisti Rafael Glucksmann. La verità è che Faure non ha sa che pesci pigliare e, in vista del congresso del Ps di primavera, non ha la forza di uscire dal guado: strizza l’occhio al Governo e prende le distanze dall’ala massimalista del Fronte Popolare, Jean-Luc Mélenchon ma poi resta di fatto all’opposizione. Ma così Faure non fa del male solo ai socialisti, lo fa alla Francia dimenticando l’interesse nazionale e complicando ogni giorno il rebus della governabilità. Due fatti bastano e avanzano a ricordare l’importanza nel sistema politico francese dei socialisti e, al tempo stesso, la loro rinuncia a giocare un ruolo da protagonisti. Numeri alla mano i socialisti, se si alleassero con il centro macroniano e con i gollisti di sinistra, sarebbero in grado di dar vita all’unico governo stabile e autosufficiente che il Parlamento francese è oggi in grado di esprimere e cioè un governo di centrosinistra come il buon senso e il realismo politico suggeriscono fin dal 7 luglio. In secondo luogo i socialisti sono gli unici che possono decidere se sfiduciare o no il Governo Bayrou perché i voti di Le Pen e Melenchon non basterebbero a liquidare il nuovo Esecutivo. I socialisti, volendo, potrebbero essere il vero ago della bilancio della politica francese ma la loro ambiguità ne fa invece il punto di debolezza perché non sono né carne né pesce: non sembrano intenzionati a far cadere il nuovo governo ma nemmeno a sostenerlo e a rafforzarlo. Che delusione