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Francia, Glucksmann boccia il Fronte popolare e Macron gli tende la mano. Patto Le Pen-Salvini contro il bis di von der Leyen

Le destre europee cercano di far fronte comune in Europa. Salvini e Le Pen siglano un patto che chiude a maggioranze con la sinistra. Marion, nipote di Marine Le Pen, espulsa dal suo partito. Ma la verà novità francese è Glucksmann che boccia il Fronte popolare

Francia, Glucksmann boccia il Fronte popolare e Macron gli tende la mano. Patto Le Pen-Salvini contro il bis di von der Leyen

Dopo gli ottimi risultati ottenuti alle elezioni europee, le destre continentali si incontrano per far fronte comune all’Europarlamento e Matteo Salvini e Marine Le Pen ne approfittano per un faccia a faccia volto a consolidare la loro alleanza europea. L’obiettivo è quello di costruire un fronte unico delle destre e dare una spallata alla maggioranza Ursula. Che si tratti di un gruppo unico o meno con Ecr, al momento è secondario. Anche perché l’ipotesi per ora non entusiasma né i Conservatori né Fratelli d’Italia.

Il patto Le Pen-Salvini 

Il vertice delle destre è stato preceduto da un incontro a due tra Salvini e Le Pen. I due leader, spiegano fonti della Lega, hanno firmato una sorta di patto, costruito su tre pilastri: “Unità del centrodestra, nessuna apertura a maggioranze con la sinistra, determinazione a cambiare l’Europa”. “I cittadini europei si sono espressi con grande chiarezza. Solo Macron e Von der Leyen non se ne sono accorti”, ha dichiarato Salvini a margine del colloquio.

Poco dopo, nel vertice allargato, lo spartito non è cambiato: bisogna unirsi contro un possibile bis di Ursula von der Leyen. Non sono mancati nemmeno gli sfottò nei confronti di Emmanuel Macron e, in un video pubblicato da uno dei partecipanti, si sente “Grazie Macron, un ottimo avversario”.

Oltre a Salvini e Le Pen, al vertice erano presenti l’olandese Geert Wilders, vincitore delle ultime elezioni in Olanda ma secondo alle europee dietro il partito di Timmermans, il ceco Tomio Okamura, l’eurodeputato degli austriaci di Fpo Harald Vilimsky.

Il caos politico in Francia: appello di Macron a Glucksmann

Nel frattempo continua il terremoto politico in Francia in vista delle elezioni anticipate del 30 giugno. Nel corso della conferenza stampa del 12 giugno, il presidente della Repubblica ha lanciato un appello all’entourage di Raphaël Glucksmann affinché dica “no agli estremismi” in occasione del voto di fine mese e si è anche detto pronto ad “integrare in particolare le proposte dei socialdemocratici” 
Macron ha chiesto un “chiarimento fondamentale” da parte del campo socialista sulla sua alleanza con LFI, visto che i due partiti hanno dimostrato “per mesi di non essere la stessa cosa” durante la campagna elettorale europea. Una risposta che viene interpretata come “una mano tesa” della maggioranza agli elettori di Raphaël Glucksmann. Rispondendo a una domanda su un’eventuale istruzione di voto in caso di duello tra il “Fronte Popolare” formato dai partiti di sinistra e il Rassemblement National al ballottaggio, Emmanuel Macron ha detto:  “Come possono gli elettori che, ad esempio, hanno seguito Glucksmann alle elezioni europee, sostenere un’alleanza che assegna 300 collegi elettorali alla France insoumise?”, si è chiesto il capo dello Stato. Certo non è casuale che Glucksmann abbia bocciato l’ipotesi di Fronte popolare: è la principale novità delle ultime ore in Francia.

La nipote di Le Pen espulsa dal suo partito

Éric Zemmour, leader del partito di estrema destra Reconquête ha annunciato a BFM TV l’espulsione di Marion Maréchal, che ieri ha invitato a votare per il Rassemblement National – partito della zia Marine Le Pen in cui militava prima di passare a Reconquête – nell’alleanza con i Républicains.

“È lei che si è autoesclusa dal partito – ha detto Zemmour – sono disgustato e ferito. La gente non è per forza interessata dalla vita interna dei partiti politici. Ma il suo è un record del mondo del tradimento“.

Mercoledì Maréchal era andata nella sede del Rassemblement National allo scopo di siglare un’alleanza in vista del voto. A interrompere le trattative era stato però il presidente del partito, Jordan Bardella. “Per costruire un’alleanza e una maggioranza è necessaria la fiducia” ha spiegato Bardella. “Le posizioni assunte da Zemmour durante tutta la campagna europea, le invettive che ha usato hanno reso nulle le condizioni per un accordo”. Parole indigeste per Zemmour che ha deciso di presentare dei candidati di Reconquête in duello con quelli del Rn.

La nipote di Marine Le Pen a quel punto ha reagito invitando gli elettori a “sostenere, in tutta la Francia, i singoli candidati della ‘coalizione di destra’”, ovvero i candidati dell’alleanza elettorale tra il Rn e Eric Ciotti, che dice, rappresentano “una speranza senza precedenti di battere Emmanuel Macron e l’estrema sinistra”. 

Intervistata dalla tv TF1, Maréchal ha espresso “tristezza” all’indomani della sua espulsione, ma ha escluso ogni volontà di rientrare nel partito della zia Marine, precisando che non si dimetterà dalla carica di eurodeputata e non si candiderà alla legislative.

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