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Francia: fermo Sarkozy, insorge l’Ump

In Francia il fermo, il cosiddetto regime di “garde a vue”, è una misura assolutamente inedita contro un ex inquilino dell’Eliseo: è toccato stamattina all’ex presidente francese Nicholas Sarkozy, che ora gli inquirenti possono trattenere per 24 ore, con la possibilità eventuale di estendere il fermo per un’altra giornata.

Sarko è stato convocato all’alba dai giudici di Nanterre, nella periferia di Parigi, per essere interrogato sulla vicenda della fuga di notizie sul provvedimento di intercettazione nei suoi confronti nell’ambito dei presunti finanziamenti illeciti da parte della Libia di Muammar Gheddafi alla sua campagna presidenziale del 2007. L’accusa è di concussione e violazione del segreto istruttorio: secondo gli inquirenti l’ex leader della destra transalpina tentato di ottenere informazioni da un magistrato su un’inchiesta che lo riguardava, in cambio della promessa di un ruolo di prestigio. L’avvocato di Sarkozy, Thierry Herzog, è stato già arrestato ieri, insieme a due alti magistrati, Gilbert Azibert e Patrick Sassoust.

Le abitazioni e gli uffici di Azibert ed Herzog erano già stati perquisiti a inizio marzo, mentre il telefono cellulare e il materiale informatico dell’avvocato erano già stati posti sotto sequestro.

La tegola giudiziaria arriva nel momento peggiore per Sarkozy, di cui si attendeva a breve il ritorno in politica per riprendere la testa del partito conservatore Ump, ora all’opposizione. A sua volta, l’Ump è stata travolta recentemente da uno scandalo legato a false fatture. Intanto però il partito si compatta intorno al leader storico: “Perseguitato dai magistrati”, dicono all’unisono diversi deputati, che stanno anche organizzando una grande manifestazione di protesta per domani.

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