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Francia, fatto il Governo Barnier: macroniani e repubblicani la maggior parte dei ministri

Imagoeconomica

Dopo due mesi e mezzo di stallo, una lunghissima gestazione e una dose elevatissima di polemiche, la Francia ha finalmente un nuovo governo. Il primo ministro Michel Barnier ha presentato il suo esecutivo, annunciando la lista dei 39 membri che lo comporranno, di cui tra cui 17 ministri “con portafoglio”. Sette ministri su 17 arrivano da Ensemble, la coalizione centrista del presidente Emmanuel Macron, e tre dalle fila dei Repubblicani. Ci saranno poi: 2 indipendenti di destra, 2 centristi del MoDem, 1 indipendente di sinistra, 1 Horizons (il piccolo partito centrista dell’ex premier Edouard Philippe), e 1 del gruppo parlamentare Liot. 

Francia, ecco il nuovo governo Barnier

Tra le nomine più rilevanti di questo nuovo governo maggiormente orientato a destra rispetto al precedente governo Attal, c’è quella il “falco” dei Républicains, paladino della lotta all’immigrazione, Bruno Retailleau, al ministero dell’Interno; quella di Jean-Noël Barrot (Ensemble) come ministro degli Esteri e di Antoine Armand (deputato del partito di Macron), come ministro dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria al posto di Bruno La Maire. 

Alla Difesa è stato confermato Sebastien Lecornu, mentre alla Cultura rimane Rachida Dati. Didier Migaud va alla Giustizia. Tra le altre donne del governo Barnier, Anna Genetet all’Istruzione nazionale, Genevieve Darrieussecq alla Sanità, Annie Genevard all’Agricoltura e la Sovranità alimentare e Agnes Pannier-Runacher alla Transizione ecologica. La portavoce del governo sarà Maud Bregeon.

“Una squadra, subito al lavoro” ha scritto Michel Barnier su X pochi minuti dopo che dall’Eliseo è stata annunciata la lista dei ministri del suo nuovo governo. 

Le polemiche

Non c’è stata quella che veniva presentata come “apertura a sinistra”, anche perché i diversi nomi della gauche che Barnier aveva provato a coinvolgere hanno tutti rifiutato. Al contrario, già prima della presentazione della lista, la sinistra ha organizzato diverse manifestazioni di piazza e anticipato la presentazione di una mozione di sfiducia appena aprirà in Parlamento che potrebbe diventare insidiosa se all’iniziativa si unisse anche Le Pen che ieri ha parlato di “governo transitorio”, frutto di un “rimpasto” che “non rispecchia la voglia di cambiamento e alternanza dei francesi”. 

Durissimo il commento di Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise: “È il governo dei perdenti delle legislative” ha detto. “Bisogna sbarazzarsi di loro il prima possibile”.

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