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Francia, Dassault nella bufera: compravendita di voti

Serge Dassault finisce nella bufera. Il senatore dell’UMP e imprenditore francese, 88 anni è finito al centro di un indagine per abuso di beni pubblici, corruzione e acquisto di voti ed è stato sottoposto a un fermo giudiziario di 48 ore a Nanterre, a ovest di Parigi, a partire dalle nove di mercoledì 19 febbraio. 

Secondo le stime del Forbes, Dassault è il quarto uomo più ricco di Francia. Il Groupe Dassault, del quale è l’amministratore delegato, possiede la Dassault Aviation, uno dei maggiori produttori di aerei militari al mondo, il quotidiano di orientamento conservatore Le Figaro, e molte altre aziende nei settori dell’automobilismo e dei media.

L’accusa per cui il senatore è finito in custodia dagli agenti dell’Ufficio centrale per la lotta contro la corruzione e le infrazioni finanziarie e fiscail riguarda i 14 anni in cui Dassault, che nello scorso febbraio a chiesto di poter rinunciare all’immunità parlamentare, è stato sindaco di Corbeil-Essonnes, città di circa 40.000 abitanti nell’area metropolitana di Parigi. Al centro dell’inchiesta che lo riguarda c’è, infatti, un presunto sistema di acquisto dei voti negli ultimi anni del suo periodo da sindaco, tra il 2008 e il 2010.

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