Giornata frizzante a Parigi dove a tenere banco sono le ultime novità su due degli affari più importanti dell’anno: Carrefour e Suez.
CARREFOUR RESTA FRANCESE
Sul primo fronte, ad attirare l’attenzione degli investitori è stata la marcia indietro di Alimentation Couche-Tard dopo l’offerta “amichevole” di acquisto da 20 miliardi di euro presentata a Carrefour giovedì scorso. Secondo l’agenzia Bloomberg, il colosso canadese sarebbe pronto a fare dietrofront a causa delle parole pronunciate dal ministro dell’Economia Bruno Le Maire che, parlando a una Tv francese, ha detto che il suo è un “no cortese ma chiaro e definitivo”.
Fonti del ministero dell’Economia hanno spiegato a France Presse che Le Maire avrebbe spiegato la sua posizione direttamente al fondatore di Couche-Tard, Alain Bouchard, e che avrebbe successivamente parlato al telefono anche con il ministro dell’Economia canadese, Pierre Fitzgibbon.
Il No francese arriva nonostante le rassicurazioni del gruppo canadese che nei giorni precedenti aveva promesso investimenti per migliaia di euro, nessun taglio ai posti di lavoro per due anni e la quotazione del titolo sia in Francia che in Canada. Lo scopo dell’offerta era quello di creare un colosso della grande distribuzione, con 26mila punti vendita sparsi in tutto il mondo. L’offerta, lo ricordiamo valutava Carrefour 20 euro per azione, 4,4 euro in più rispetto al prezzo di chiusura del titolo di venerdì 15 gennaio.
LA CONTRO-OFFERTA SU SUEZ
Il Gruppo Suez, da mesi nel mirino di Veolia, ha annunciato di aver ricevuto una proposta alternativa da Ardian e dall’americana Gip che potrebbe portare a un’offerta su tutto il suo capitale e porsi in contrapposizione all’Opa progettata da Veolia, già in possesso del 29,9% del capitale di Suez. L’Opa di Ardian prevede anche una “soluzione amichevole” con Veolia, che però quest’ultima ha già rifiutato, bollando l’offerta come “ostile”.
Il consiglio di amministrazione di Suez – si legge in una nota del gruppo – “ha ricevuto una lettera di intenti da Ardian e Global Infrastructure Partners, che mira a permettere una soluzione amichevole e rapida alla situazione creata dall’intenzione di offerta di Veolia”.
Il ceo di Suez, Bertrand Camus, ha lanciato un appello a Veolia offrendo “un uscita a testa alta”. Il gruppo diretto da Antoine Frerot ha però risposto che la sua partecipazione “non è in vendita” e anzi è “la prima tappa dell’ineluttabile costruzione e sotto controllo francese del campione mondiale della trasformazione ecologica”. Frerot si dice comunque aperto “alla discussione con il consiglio di amministrazione di Suez”.
La lettera di intenti apre la strada a vari scenari possibili, tra cui quello di un’Opa sulle azioni Suez a 18 euro per azione. Ardian e Gip sono pronti ad investire a condizione che venga trovato un accordo tra Suez e Veolia.
Dopo l’annuncio di Suez sull’offerta ricevuta da Ardian e Gip, alla Borsa di Parigi, il titolo Suez guadagna oltre il 3% a quota 17,47 euro, mentre la rivale Veolia, cede il 2,1% a 22,64 euro.