Tagli alla spesa e una patrimoniale per i più ricchi. Perché il debito pubblico francese è “la vera spada di Damocle”, e ha raggiunto una cifra “colossale”, “il nostro Paese è sull’orlo del precipizio”. Lo dice il nuovo primo ministro francese, Michel Barnier, illustrando a Parigi il suo discorso di politica generale all’Assemblea nazionale. Barnier, per rimettere in ordine i conti, propone “un contributo dai francesi più fortunati” e annuncia “uno sforzo limitato nel tempo che deve essere condiviso, nella richiesta di giustizia fiscale”.
Barnier: patrimoniale sui più ricchi per aggredire il debito
Il contributo riguarderà “le grandi aziende che realizzano profitti significativi”, ma “senza mettere in discussione la nostra competitività”. Gli interventi fiscali riguarderanno anche i “francesi più ricchi”, ai quali verrà richiesto “un contributo eccezionale” per “evitare strategie di esenzione fiscale per i maggiori contribuenti”.
Quindi l’impegno di Barnier a “riportare il deficit al 5% (del Pil) nel 2025″, per poi farlo tornare “sotto alla soglia del 3% nel 2029″. Il premier ha precisato che “due terzi” dello sforzo per la manovra 2025 arriverà da tagli alla spesa, anche se, appunto, è prevista una stretta fiscale sui francesi “più ricchi” e sulle aziende che realizzano grandi profitti.
Barnier pronto a riprendere il dialogo su riforma pensioni
Barnier ha anche aperto alla possibilità di “riflettere su modifiche ragionevoli” alla recente riforma delle pensioni, auspicando un dialogo con i partner sociali: “È un imperativo preservare l’equilibrio sostenibile dei nostri sistemi pensionistici”, ma “alcuni limiti della legge approvata il 15 aprile 2023 possono essere corretti”. La fiducia del Parlamento, tuttavia, resta un’incognita.
Barnier, nessun passo indietro su aborto e nozze gay
Per quel che riguarda i diritti, Barnier ha assicurato che con il suo governo “non ci sarà alcuna rimessa in discussione di libertà” fondamentali, come il diritto all’aborto volontario o le nozze tra persone dello stesso sesso. Barnier, ha omaggiato, tra l’altro, Simone Veil, ex ministra della Salute nonché madre della legge francese sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg).