Emmanuel Macron, in base alle proiezioni Ipsos- Sopra Steria alle 21 di domenica sera, schiaccia gli avversari anche se per il neo presidente si profila un successo meno eclatante di quanto si prevedeva alla vigilia del voto per il rinnovo dell’assemblea nazionale in Francia. I francesi sono andati al voto ma l’affluenza è stata particolarmente bassa: 35,33% alle 15 di domenica.
Il partito da lui fondato, La République en marche, si sarebbe aggiudicato 361 seggi (di cui 42 per i MoDem), quindi una ampia maggioranza rispetto ai 577 dell’assemblea ma meno dei 400 che gli venivano attribuiti nelle previsioni pre-voto. Le proiezioni sono in continuo movimento e non è detto che il numero dei deputati di maggiornaza non possa salire ulteriormente. Su sei ministri del governo di Edouard Philippe, quattro sono sicuramente eletti: Richard Ferrand (ministro della coesione), Bruno Le Maire (ministro dell’Economia), Christophe Castaner (ministro per i rapporti con il parlamento) e Annick Girardin (ministro d’oltre mare). I risultati di Amounir Mahjoubi (segretario di Stato) e Marielle de Sarnez (ministro degli Affari europei) sono invece ancora in attesa.
La maggioranza presidenziale schiaccia gli altri partiti ma dovrà fronteggiare più gruppi di opposizione: Les Républicains si posizionano a 128 seggi, i socialisti a 46 seggi contro più di 300 della scorsa legislatura anche se il dato è meno peggio dei 20 deputati che si temevano prima del voto. Comunque il partito è decimato e il segretario Cambadélis ha annunciato le sue dimissioni. Ma la mappa dei seggi cambia e si aggiusta con il passare dei minuti, seguendo il passo delle proiezioni.
A sinistra La France insoumise (il movimento di Jean Luc Mélenchon che è stato eletto) et le PCF guadagnerebbero in tutto 26 seggi, mentre la Destra del Front national, conquisterebbe 8 seggi, più dei 2 che possedeva la scorsa legislatura ma meno dei 15 necessari per formare un proprio gruppo parlamentare. Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra, è stata eletta per la prima volta dopo più di un tentativo andato a vuoto in passato. Tra gli altri pezzi forti dell’opposizione, risultano eletti Eric Ciotti (LR), Stéphane Le Foll (Ps).