Realizzare pannelli solari super-riciclabili e creare così una filiera europea di economia circolare. È questo l’obiettivo di Photorama, il progetto Ue finanziato dal programma Horizon2020 con 8,4 milioni di euro che vede la partecipazione di 13 tra istituti di ricerca e aziende, tra cui Enea ed Enel Green Power per l’Italia.
“La tecnologia che svilupperemo grazie a questo progetto permetterà di recuperare dai pannelli a fine vita quasi il 100% dei materiali – spiega Massimo Izzi, responsabile per Enea del progetto e ricercatore del Laboratorio Ingegneria per l’Industria Fotovoltaica – Centrare questo obiettivo aiuterebbe a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di materie prime critiche”.
Nel dettaglio, Enea si occuperà del design dei moduli fotovoltaici, per renderli più facilmente riciclabili, mentre Enel Green Power cercherà un modo per produrre nuovi pannelli con le materie prime recuperate, incrementando la circolarità.
“La nuova tecnologia di recupero e riciclaggio consentirà l’implementazione di un business case economico rilevante attraverso una percentuale di recupero superiore al 98% dei materiali – conclude Izzi – Si tratta della percentuale più alta di riciclo che si conosca a livello mondiale”.
L’innovazione nel fotovoltaico è fondamentale in ottica futura: secondo un rapporto dell’International Renewable Energy Agency, infatti, i pannelli saranno pari a 10 milioni di tonnellate nel 2030, per poi arrivare a circa 78 milioni di tonnellate vent’anni dopo. Con una quantità simile di materiale sarà possibile costruire oltre due miliardi di nuovi pannelli e generare un giro d’affari di 15 miliardi di dollari. Nel 2030, invece, il giro d’affari legato ai componenti recuperabili sarà pari a 450 milioni di dollari.
Inoltre, si prevede che la crescita della produzione di elettricità solare raggiungerà una capacità cumulativa di 2.840 GW entro il 2030 e 8.519 GW entro il 2050, che equivale a diciotto volte la capacità globale del 2018.