La sua frase più famosa recita “Se le tue fotografie non sono abbastanza buone, è perché non sei abbastanza vicino” e ha fatto il giro del mondo. Chi l’ha pronunciata è stato il fotografo di guerra Robert Capa – pseudonimo di Endre Friedmann, inventato nel 1936 insieme alla compagna Gerda Taro – tra i maggiori reporter del Ventesimo secolo, che ha portato la sua camera a conoscere e far tramandare ai posteri alcuni dei conflitti più cruenti del secolo passato.
La mostra conta oltre 100 immagini in bianco e nero scattate dal fotografo durante il suo periodo di attività tra il 1936 e il 1954 quando, in Indocina, ha perso la vita a causa di una mina antiuomo. L’esposizione si svolge presso la Mole Vanvitelliana di Ancona fino al prossimo 2 giugno ed articolata in 13 sezioni e si conclude con la sezione “Gerda Taro e Robert Capa” composta di tre scatti: un ritratto di Robert, un ritratto di Gerda scattato da Robert e un loro “doppio ritratto”, un modo per portare in mostra la loro vicenda umana e la loro relazione.
Eliminando le barriere tra fotografo e soggetto, le sue opere raccontano la sofferenza, la miseria, il caos la crudeltà della guerra. Gli scatti, divenuti iconici – basti pensare alle uniche fotografie (professionali) dello sbarco in Normandia delle truppe americane, il 6 giugno 1944 – ritraggono cinque grandi conflitti mondiali del XX secolo, di cui Capa è stato testimone oculare.
Robert Capa insieme a Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David “Chim” Seymour e William Vandivert ha fondato l’agenzia fotografica Magnum nel 1947. Prima di approcciarsi alla fotografia, il sogno di Robert Capa era quello di diventare uno scrittore, ma il lavoro presso uno studio fotografico di Berlino lo avvicina al mondo delle immagini, dove collabora con l’agenzia fotogiornalistica Dephot sotto l’influenza di Simon Guttmann. Da loro riceve il suo primo incarico a Copenhagen nel 1932 per la conferenza di Trotskji. Nel 1933 lascia la Germania alla volta della Francia a causa dell’avvento del nazismo (Capa era di origini ebraiche), ma in Francia incontra difficoltà nel trovare lavoro come fotografo freelance. Dal 1936 al 1939 si trova in Spagna, dove documenta gli orrori della guerra civile, insieme alla sua giovane compagna Gerda Taro e momento in cui viene inventato il personaggio di cui rimarrà imperitura memoria storica.
Robert Capa si recherà in Cina per la resistenza contro l’invasione giapponese nel 1938, poi a Londra nel 1943 e in seguito in Nord Africa. Seguirà poi lo sbarco degli alleati in Sicilia. L’evento più famoso nella storia fotografica di Robert Capa è lo sbarco in Normandia durante il D-Day. La mostra presenta poi la liberazione di Parigi nel 1944, l’invasione della Germania nel 1945, il viaggio in Unione Sovietica nel 1947, la fondazione ufficiale dello stato di Israele nel 1948 e infine il suo ultimo incarico in Indocina nel 1954.