L’appuntamento è fissato per le 18 alle Scuderie del Quirinale a Roma. 10 progetti di fotografi saranno premiati per la straordinaria mostra Open Call sul paesaggio ” L’Italia è un desiderio”. L’evento conclude una rassegna sulla contemporaneità del territorio italiano osservato e ripreso dagli obiettivi di decine di artisti che hanno partecipato alla selezione.
Il Paese è un suggestivo e complesso carosello di scenari, monumenti, luoghi che cattura l’interesse di artisti di tutte le discipline. Forse la fotografia è quella che immanente congiunge più di tutto la curiosità dell’osservatore e la realtà.
” Se le tue foto non sono buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino” diceva il padre del fotogiornalismo Robert Capa: Dunque, devi avvicinarti, sentire ciò che vuoi fotografare e il paesaggio e l’ambiente italiani hanno sicuramente l’appeal giusto.
L’Open Call ha selezionato ” fotografi immersi nella contemporaneità e alla continua ricerca di una lettura attiva, partecipe, complessa ed eclettica del paesaggio italiano in costante trasformazione” spiega il Ministero della Cultura.
L’organizzazione della Direzione Generale Creatività Contemporanea con il Museo di Fotografia Contemporanea e la Fondazione Alinari, hanno voluto rendere omaggio alle trasformazioni di ogni tipo e alla relazione tra il territorio e la sua immagine.
La fotografia viva nelle città e nei posti noti o ignoti della penisola, va al di là della pittura e delle sfumature dei colori. I fotografi e gli artisti sono attori fondamentali per la lettura, la comprensione e il racconto dei luoghi, fino a influenzare profondamente l’idea stessa di paesaggio, dice l’invito alla Mostra.
Il valore del paesaggio
Il risultato sono 180 anni di rappresentazione del vissuto nazionale attraverso le collezioni Alinari e Mufoco. Un progetto che ha posto l’accento sulle forme più contemporanee di visione del paesaggio e sul lavoro delle giovani generazioni di fotografi e artisti visivi.
Seicento immagini con angolazioni e anche panorami di Roma e Firenze. La forza degli scatti, come sempre, induce a riflettere a farsi domande. Quanta passione e forza abbiamo messo per difendere, sviluppare, amare e farli amare territori che hanno segnato la storia millenaria della civiltà moderna ? Gli intrecci tra cultura, esperienze, disastri e strappi ambientali sono ritratti senza trucchi- com’è giusto che sia- per non biffare. Una strada con un nome celebre e un monumento compromesso, una collina poetica e fiumi senza argini, una città Caput mundi e vicoli degradati.
L’Italia è un desiderio? Allora vediamola anche nelle accelerazioni selvagge, negli ” interventi aggressivi, dettati dallo sviluppo economico e dalla globalizzazione, che rendono complesso il suo paesaggio e ci sollecitano a prendere una posizione”. Si, una posizione per renderla migliore e con un ambiente protetto.