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Fotografia: Karim Kal alla Foundation Henri Cartier-Bresson, il fotografo della notte che usa la torcia per illuminare

Fondazione Henri Cartier Bresson

Assegnato ogni due anni dalla Fondation Henri Cartier-Bresson, il Premio HCB è un sussidio creativo di 35.000 euro che consente ad un fotografo di realizzare o perseguire un progetto ambizioso. Il risultato è una mostra alla Fondation Henri Cartier-Bresson e una pubblicazione. Curatore della mostra
Clemente Cheroux.

Nato nel 1977 in Svizzera, fotografo franco-algerino Karim Kal vive a Samoëns in Alta Savoia. Karim Kal ha studiato alla Scuola di Belle Arti di Grenoble e alla Scuola di Vevey Fotografia (Svizzera). Per prima cosa ha sviluppato un interesse nel genere del ritratto, prima di fotografare spazi pubblici, principalmente di notte. Tuttavia, il suo lavoro ruota sempre attorno la presenza umana, concentrandosi sulle tracce lasciate dalla cultura e dalla storia. Il suo lavoro è stato recentemente esposto alla Galleria Ikon
(Birmingham, Inghilterra), La Galerie (Noisy-le-Sec), Les Magasins Généraux (Pantin), Biennale d’arte contemporanea di Lione e il Musée d’Art Moderne d’Alger (MAMA). Suoi lavoro sono stati inclusi nelle collezioni del Fonds national d’art contemporain, il Musée d’art moderne et contemporain di Saint-Etienne Métropole (MAMC+), il FRAC Auvergne e il Musée national de l’histoire de l’immigration.

Il progetto fotografico

Il progetto da lui sviluppato per il Prix HCB è piuttosto radicato nella ricerca iniziata due decenni fa in alcuni luoghi plasmato dal potere politico – carceri, ospedali, periferie –. Profondamente influenzato dal vocabolario della pittura astratta della seconda metà del 20° secolo, Kal si è sviluppato uno stile immediatamente riconoscibile. Principalmente fotografa di notte, utilizzando una potente torcia, rivelando alcuni dettagli lasciando che gli altri scompaiano nell’oscurità. Scolpisce la realtà con la luce. Lontano dal sovraccarico informativo a cui siamo diventati abituati dai media mainstream, rallenta le cose, seleziona ciò che è importante e quindi propone una critica ma forma un’ altrettanto poetica di ascetismo. Così facendo, ridefinisce il contratto del documentario che è inerente a quello fotografico.

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Categories: Arte