La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento a firma di Mirella Liuzzi (M5S) che prevede la proroga degli incentivi fiscali per la formazione 4.0, ossia quella fondamentale attività di sviluppo di competenze e conoscenze necessarie per cogliere tutte le opportunità in termini economici e occupazionali prospettate dalla crescita di Industria 4.0. L’emendamento prevede la proroga del credito d’imposta del 50% per le piccole imprese, del 40% per le medie imprese e del 30% per le grandi. Il provvedimento ha un costo di 250 milioni di euro.
L’AIDP (associazione dei direttori del personale) aveva espresso pubblicamente lo scorso 12 novembre forte preoccupazione per la cancellazione dalla legge di bilancio 2019 l’incentivo alla formazione nell’ambio del Piano di Industria 4.0 considerato una colonna portante dell’intero piano in relazione allo sviluppo della componente del lavoro 4.0. Contestualmente l’associazione aveva lanciato un appello pubblico affinché la maggioranza di Governo facesse un passo indietro nei confronti di un provvedimento considerato contro il futuro della nostra economia e del lavoro.
“Esprimo grande soddisfazione rispetto alla reintroduzione degli incentivi alla formazione 4.0 – spiega Isabella Covili Faggioli, Presidente AIDP– Come ripetiamo da tempo la strumento principale di tutela del lavoro nell’era dei robot e dell’intelligenza artificiale è la formazione 4.0. Senza le nuove competenze strategiche che il nuovo mercato del lavoro richiederà sempre di più si rischia di rimanere ai margini. L’occupabilità nel nuovo mercato del lavoro passa dalla formazione 4.0 e dal suo potenziamento.L’auspicio, a questo punto, è che in sede di conversione e approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2019 la misura venga confermata e in prospettiva potenziata. Ribadisco la disponibilità dell’AIdp a collaborare con il Governo affinché si possa trovare insieme le migliori soluzioni per la crescita delle imprese e del lavoro del nostro Paese”.
Dalla ricerca Aidp-LabLaw 2018 su Robot, Intelligenza artificiale e lavoro, a cura di Doxa, emerge con nettezza il valore strategico della formazione avanzata per cogliere da un lato le tante occasioni di nuove professioni e di nuova occupazione che le nuove tecnologie creeranno e dall’altro per ridimensionare l’impatto che queste avranno sui lavori meno qualificati. La formazione 4.0, quindi, sarà il capitolo principale sui cui investire per vincere la sfida della robotica e dell’intelligenza artificiale sul terreno dell’economia e del mercato del lavoro. Dalla nostra ricerca, in questo senso, emergono dati netti. Le aziende e i manager sono convinti a stragrande maggioranza (89%) che i robot e l’IA non potranno mai sostituire del tutto il lavoro delle persone e che avranno un impatto positivo sul mondo del lavoro e delle aziende: permetterà, infatti, di creare ruoli, funzioni, e posizioni lavorative che prima non c’erano (77%); stimolerà lo sviluppo di nuove competenze e professionalità (77%); consentirà alle persone di lavorare meno e meglio (76%).
Avrà un impatto molto forte nei lavori a più basso contenuto professionale: favorirà, infatti, la sostituzione dei lavori manuali con attività di concetto (per l’81% del campione). I manager e gli imprenditori ritengono, infatti, che al di là dei benefici in termini organizzativi, l’introduzione di queste tecnologie, potrà avere effetti negativi sull’occupazione e l’esclusione dal mercato del lavoro di chi è meno scolarizzato e qualificato. In quest’ottica va letto il dato negativo sulle conseguenze in termini di perdita di posti di lavoro indicata dal 75% dei rispondenti.