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Fontana di Trevi, ticket a pagamento per gestire l’overtourism, Roma studia il piano: 2 euro per 30 minuti

2 euro per trenta minuti di accesso al “catino” gradinato. I romani non pagheranno. Il Campidoglio prevede di introdurre un biglietto simbolico e un sistema di prenotazione per la sua celebre Fontana per controllare i flussi turistici e migliorare la sostenibilità del monumento. Se avrà successo, la misura, potrebbe essere estesa ad altri luoghi iconici della Capitale

Fontana di Trevi, ticket a pagamento per gestire l’overtourism, Roma studia il piano: 2 euro per 30 minuti

Basta assembramenti a Fontana di Trevi. Roma sta studiando un piano per limitare l’accesso all’opera di Nicola Salvi e gestire l’overtourism in vista del Giubileo del 2025. L’idea è di implementare un sistema a numero chiuso per i turisti, con prenotazione obbligatoria e un biglietto simbolico di circa due euro per una visita di 30 minuti. I residenti romani, invece, continueranno ad avere accesso gratuito. La Fontana non sarà nascosta, la sua vista dalla piazza rimarrà gratuita e accessibile a tutti. Il biglietto sarà richiesto solo per accedere al “catino” gradinato della fontana.

Ogni giorno, la Fontana di Trevi attira oltre 12.000 visitatori. Questa misura, ispirata a modelli simili adottati al Pantheon e a Venezia, mira a ridurre la pressione turistica e il degrado del monumento.

Una sfida all’overtourism

La pressione turistica sulla Fontana di Trevi è un problema ben noto alle autorità. Nei mesi estivi, in particolare, il turismo a Roma ha registrato un vero boom, con un picco di 1,623 milioni di presenze solo a Ferragosto 2023. Questa affluenza massiccia rende difficile la gestione del monumento e ne compromette la fruizione, trasformando la piazza in uno spazio caotico, sovraffollato e spesso fonte di degrado.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si è espresso favorevolmente riguardo all’ipotesi di un accesso regolato: “Stiamo ragionando sull’ipotesi di rendere la Fontana di Trevi visitabile su prenotazione e a numero chiuso, perché la situazione sta diventando tecnicamente difficile da gestire”. La concentrazione di persone non solo impedisce una visita serena, ma aggrava problemi di sicurezza e decoro urbano, alimentando il dibattito sulla necessità di un intervento concreto.

Idea miniticket e prenotazione

Già in passato, l’assessore al Turismo e Grandi Eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato, aveva sollevato la questione della limitazione dell’accesso alla Fontana di Trevi, una delle fontane romane più celebri. Ora a causa della “troppa concentrazione di visitatori” il problema è tornato più grave del previsto.

Onorato ha recentemente dettagliato il piano su Instagram, spiegando che l’obiettivo è rendere la visita alla Fontana di Trevi più ordinata e decorosa, evitando il caos attuale. Il progetto prevede un sistema di prenotazione elettronica, gratuito per i residenti di Roma, mentre i turisti dovrebbero pagare un piccolo contributo di 2 euro. I fondi raccolti verrebbero reinvestiti per creare posti di lavoro, con l’assunzione di steward e hostess per regolare gli ingressi.

Questa misura punterebbe a trasformare la visita in una “vera esperienza” e non in una corsa frenetica per scattare foto. Il numero chiuso riguarderebbe principalmente le aree interne delle gradinate, spesso mal utilizzate dai turisti.

L’accesso regolamentato non riguarderebbe tutta la piazza: la vista della fontana dalla piazza rimarrebbe gratuita e accessibile a tutti mentre l’esperienza di avvicinarsi alla Fontana di Trevi in modo tranquillo e ordinato sarebbe riservata a chi prenota e paga il biglietto. E questa proposta risponderebbe anche a esigenze di sicurezza, facilitando la tracciabilità in caso di vandalismi o comportamenti inappropriati nella vasca della fontana.

Se funzionerà il sistema sarà esteso ad altre zone della città

L’assessore Onorato è determinato a proseguire con il piano, che potrebbe includere misure come tornelli e barriere, anche se i dettagli sono ancora in fase di definizione. Si prevede anche di integrare il ticket con il RomaPass e di investire in personale che fornisca informazioni turistiche sulla fontana.

Se il sistema si dimostrerà efficace, potrebbe essere esteso ad altri monumenti della città. L’idea potrebbe essere replicata anche in altre aree iconiche di Roma, come il Colosseo o il Foro Romano, per migliorare la gestione del turismo di massa e garantire una maggiore sostenibilità. La sperimentazione alla Fontana di Trevi fungerà da banco di prova per un modello che, se funziona, potrebbe diventare un nuovo standard per le attrazioni turistiche romane. Un modello simile è stato già adottato con successo al Pantheon, dove dal 1° luglio 2023 l’ingresso a pagamento per i turisti ha migliorato la gestione dei flussi e i servizi, con oltre 5 milioni di visitatori nell’ultimo anno.

Per la Fontana di Trevi, al momento, le soluzioni tecniche sono ancora in fase di studio e saranno discusse con la Soprintendenza capitolina.

Favorevole il Ministero del Turismo

L’introduzione di un ticket simbolico per accedere alla Fontana di Trevi ha ricevuto il sostegno del Ministero del Turismo. La ministra Daniela Santanchè ha espresso il suo favore verso la misura: “Dobbiamo mettere a reddito le nostre ricchezze, quindi va bene far pagare e creare un meccanismo di prenotazione, per regolare i flussi e dare servizi migliori e sostenibili ai turisti” ma è essenziale – spiega il Ministro che il Comune “abbia poi la capacità di garantire i dovuti controlli e il rispetto delle regole”.

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