L’atteso verdetto dell’Antitrust sulla portata della sospensione all’operazione Fonsai-Unipol arriva con il lieto fine rispetto al terremoto dell’annuncio. Almeno per ora. Come già trapelato ieri, l’Autority garante della concorrenza si è mossa nella direzione di una distensione verso le compagnie chiamate in causa. Come? Accogliendo le modalità presentate dalle parti stesse come interpretazione corretta della sospensione alla fusione tra Fonsai e Unipol decisa dall’Autority settimana scorsa con l’avvio dell’istruttutoriasull’operazione.
Afferma il breve comunicato arrivato a mercati chiusi: l’authority ha giudicato coerenti con la delibera di sospensione, varata il 26 aprile scorso, le modalità di attuazione della delibera stessa presentate dalle parti: vengono infatti sospesi tutti gli atti che avrebbero effetti irreversibili ed è stato presentato limpegno ad adottare una procedura che preveda un sistema rafforzato di segregazione delle informazioni. A questo fine entro cinque giorni le parti dovranno indicare le specifiche modalità che intendono osservare per garantire che non si realizzi lo scambio di informazioni di natura strategico-industriale.
Nella pratica questo significa che Premafin, Fonsai, e Unipol hanno ottenuto un po’ di margine in più rispetto ai pronostici peggiori per muovere qualche passo in più verso le nozze, invece di congelare tutto. Nel dettaglio: Premafin potrà procedere con lassemblea per l’aumento di capitale, con la stipulazione degli accordi di ristrutturazione con le banche creditrici in attuazione del Piano di risanamento e le parti potranno proseguire la negoziazione sui concambi. Coerenti con la delibera dellAutorità anche la predisposizione delle bozze dei prospetti informativi ai fini degli aumenti di capitale UGF e Fonsai.
Rimangono però sospese le fasi di sottoscrizione degli aumenti di capitale di Unipol gruppo Finanziario e Premafin, l’approvazione del progetto di fusione e ogni attività che riguardi la condivisione del piano industriale congiunto della fusione. La contropartita a una linea più distensive di quella di un blocco totale era già stata in parte anticipata dai diretti interessati alla fine dei vorticosi colloqui con le autority.
Dal fronte Mediobanca, regista dell’operazione ed essa stessa nodo da sciogliere per la sua posizione di primo azionista nelle Generali e allo stesso tempo potenziale azionista nella grande Unipol post fusione per il suo ruolo di guida del consorzio di entrambi gli aumenti, è arrivata la disponibilità di Alberto Nagel a sterilizzare vendere nei tempi convenuti ogni partecipazione in Fonsai o Unipol che dovesse derivare dalla ricapitalizzazione delle due società. Ha allentato le posizioni anche Carlo Cimbri, ad del gruppo Bolognese, che dopo aver rivendicato nei giorni scorsi un’operazione che riguardasse tutto il perimetro preso in considerazione con eventuali cessioni solo di rami di azienda, si è detto disponibile a cedere uno o più brand facenti parte il gruppo Fondiaria Sai-MIlano assicurazioni.
Impegni tra l’altro ricordati dall’Autority nel suo monito finale: Resta impregiudicata la valutazione dellAntitrust sul merito delloperazione, che è subordinata anche alla specificazione del piano industriale Ugf, alla luce degli impegni preannunciati dalle Parti e da Mediobanca. Nel frattempo dal fronte Premafin arriva la notizia che Oscar Pistolesi si è dimesso ieri dal Cda di Premafin per motivi personali. Pistolesi era membro del comitato per la remunerazione.