“Emerge uno spaccato inquietante: un uso strumentale di una società come Fonsai, laddove risulta essere stata piegata all’interesse di una parte dell’azionariato. L’effetto è stato perdita di credibilità e il tradimento di piccoli azionisti”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Torino Vittorio Nessi, parlando dell’inchiesta della Procura di Torino, che ha portato a 7 arresti, tra cui Salvatore Ligresti e i suoi tre figli, Jonella, Giulia e Paolo.
Nessi ha anche spiegato che la procura di Torino ha deciso di procedere per evitare il rischio di fuga, ma anche per il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. Le ipotesi di reato sulle quali ha indagato la Procura sono infatti falso in bilancio aggravato e manipolazione di mercato. Secondo gli investigatori, i vertici di Fondiaria Sai avrebbero occultato al mercato di un “buco” nella riserva sinistri di circa 600 milioni. Informazioni sensibili, dunque, la cui mancata comunicazione ha provocato gravi danni ad almeno 12mila risparmiatori.