“Non ci sono negoziati in corso con la Cina” per il rafforzamento del Fondo europeo salva-Stati (Efsf). Ad assicurarlo è lo stesso Klaus Regling, direttore del Fondo, che proprio oggi è in visita a Pechino. Regling ha giustificato la sua visita definendola “una normale consultazione in fase preliminare”, eppure nel corso dell’ultimo vertice di Bruxelles è stato stabilito di potenziare la capacità dell’Efsf anche con il contributo di Paesi emergenti, tra cui naturalmente la Cina.
Secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, inoltre, la Cina sarebbe già pronta a investire tra i 50 e 100 miliardi di dollari nel Fondo, ma a condizione che l’operazione abbia forti garanzie e che i leader europei si astengano dal criticare la politica cinese.
“E’ nell’interesse della Cina aiutare l’Europa, perché è il nostro principale partner commerciale, ma la preoccupazione principale del governo cinese è come spiegare questa decisione al nostro popolo – ha spiegato al quotidiano britannico Li Daokui, membro del comitato di politica monetaria della banca centrale cinese – l’ultima cosa che la Cina vuole è gettare via la ricchezza del Paese ed essere vista solo come una fonte di denaro facile”.