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Fondo risparmiatori truffati: Bruxelles tende la mano a Roma

Imagoeconomica

L’Unione europea tende la mano all’Italia sui risarcimenti ai risparmiatori truffati dalle banche. La commissaria Ue per la Concorrenza, Margrethe Vestager, ha chiarito in audizione al Senato che gli Stati membri possono intervenire con forme di ristoro in caso di vendite improprie di bond bancari a investitori retail.

COS’È IL FONDO PER I RISPARMIATORI TRUFFATI DALLE BANCHE

In linea generale, dunque, il fondo istituito con l’ultima legge di Bilancio non rappresenta una violazione delle regole europee. A questo veicolo lo Stato fornirà 525 milioni di euro l’anno nel triennio 2019-2021 per risarcire i risparmiatori che hanno subito un “pregiudizio ingiusto” dalle banche poste in risoluzione a fine 2015 (Banca Marche, Banca Etruria e le casse di risparmio di Ferrara e di Chieti) e da quelle finite in liquidazione coatta amministrativa nel giugno 2017 (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).

COSA CONTESTA L’EUROPA

Tutto risolto? Non proprio. Il problema da superare riguarda le modalità di funzionamento del fondo. Il decreto ministeriale con tutte le istruzioni sarebbe dovuto arrivare a gennaio, ma si è impantanato a causa di una lunga discussione con Bruxelles. L’Europa boccia infatti come aiuto di Stato la procedura varata dall’Italia con l’ultima manovra, che prevede di concedere i rimborsi a tutti, senza che l’arbitro della Consob si sia prima espresso sui singoli casi. Il timore dell’Ue è che in questo modo il nostro Paese aggiri il “bail in” e il “burden sharing”, cioè il coinvolgimento dei privati nei salvataggi bancari.

LA SOLUZIONE DI COMPROMESSO ALLO STUDIO DELLA MAGGIORANZA

La maggioranza sta preparando un testo che va incontro alle richieste europee, ma al tempo stesso prevede alcune eccezioni per recepire in parte le istanze dei risparmiatori, un terreno particolarmente scivoloso soprattutto in periodo elettorale.

Nel dettaglio, il risarcimento automatico (dunque senza contenzioso) dovrebbe rimanere per le persone fisiche, le onlus e le microimprese fino a 10 dipendenti e 2 milioni di fatturato. Le altre persone giuridiche e gli investitori professionali, invece, dovrebbero essere costretti a passare per il giudizio dell’arbitro Consob. Inoltre, per i rimborsi la priorità andrebbe a chi ha un Isee sotto i 35 mila euro.

DA DOVE VENGONO I SOLDI PER I RISARCIMENTI

I soldi per gli indennizzi dovrebbero arrivare in larga parte dal “Fondo dei conti dormienti” creato nel 2008 e in cui negli ultimi 10 anni si è accumulato oltre un miliardo di euro.

A QUANTO AMMONTANO GLI INDENNIZZI

Nessun risparmiatore potrà recuperare l’intera cifra perduta, ma è prevista una netta differenza a seconda degli strumenti finanziari acquistati. Il risarcimento sarà infatti del 30% per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti subordinati fino a 100 mila euro.

LE PAROLE DI VESTAGER

«Siamo favorevoli alla creazione di questo fondo – ha detto Vestager – e abbiamo inviato al governo italiano una lettera per conoscere meglio le idee in questo senso. Siamo in attesa. Siamo in contatto con le autorità italiane anche per quanto riguarda una nuova proposta. Le banche hanno l’obbligo di dare informazioni sufficienti agli investitori retail quando vengono proposte delle obbligazioni rischiose: quando ciò non accade, questo può essere fuorviante. Ovviamente spetta alla banca intervenire per cercare di ripristinare le condizioni che si sono create per via di queste pratiche improprie, ma abbiamo visto, e questo riguarda anche l’Italia, che se non c’è questa forma di compensazione o risarcimento, allora per motivi sociali è consentito anche un intervento da parte dello Stato. Siamo in contatto con le autorità italiane anche per quanto riguarda una nuova proposta che mira proprio a garantire che questo accada”.

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