Un fondo di 450 milioni a garanzia dei crediti che le nostre aziende vantano nei confronti della Libia: lo prevede il nuovo testo-base della legge messa a punto dalla commissione Finanze del Senato. In sostanza, lo Stato italiano, a tutela e a salvaguardia della situazione economica e finanziaria dei nostri connazionali, enti e società creditori della Libia, rendendosi garante del pagamento da parte del Governo libico dei diritti che hanno acquisito concede una garanzia sovrana nel limite massimo di 450 milioni di euro e per la durata di cinque anni, finalizzato allo smobilizzo dei crediti insoluti non assicurati, accertati e quantificati.
Il testo di legge messo a punto dalla commissione fa riferimento a beni, lavori e servizi forniti alla Libia dal gennaio 1970 al 28 ottobre 2002 che sono stati perduti a seguito di confische, sequestri e altri provvedimenti limitativi o impeditivi adottati dalle autorità libiche. Da questo beneficio sono esclusi quanti già hanno usufruito di indennizzi da parte dello Stato. Sara’ una commissione a accertare e verificare i crediti, sulla base della documentazione esistente al ministero degli Esteri. A farne parte, un magistrato della Corte di Cassazione, dirigenti del ministero dell’Economia, un rappresentante dell’Avvocatura dello Stato e tre rappresentanti designati dalle associazioni. (s.b.)