Atlante è pronto a partire: ieri Quaestio Capital Management, la società di gestione del risparmio delegata alla gestione del fondo che punta a sostenere gli aumenti di capitale richiesti alle banche italiane e a dare una mano nella gestione dei crediti deteriorati degli istituti, ha fatto sapere di essere è riuscita in pochi giorni a raggiungere la soglia minima degli impegni formali prevista dal regolamento di Atlante: 4 miliardi di euro.
Ma quali sono state finora le adesioni? Ne sono arrivate da 44 istituzioni italiane ed estere, superando complessivamente i 4 miliardi. Si va da Intesa Sanpaolo e Unicredit che hanno dato disponibilità a erogare nuova finanza fino a un miliardo di euro ciascuna. Passando per Poste Vita (240 milioni) e Ubi che metterà a disposizione 200 milioni, Generali darà 150 milioni, mentre la Banca Popolare dell’Emilia Romagna parteciperà con 100 milioni così come Allianz Italia, Fondazione Cariplo e Compagnia di Sanpaolo.
Si sono poi aggiunte Creval, che inietterà 60 milioni, oltre a Mps, Banco Popolare, Mediolanum, Fondazione Crt e Popolare di Sondrio, che contribuiranno con 50 milioni ciascuno, mentre Cattolica e Fondazione Cariparo forniranno 40 milioni, Reale Mutua ne darà 30 e Carige altri 20 milioni.
Nella sua comunicazione al mercato Quaestio ha anche fornito alcune precisazioni in merito all’intervento del fondo nell’aumento di capitale della Banca popolare di Vicenza, il primo a partire. Il suo intervento, a un prezzo di 10 centesimi, varrà anche nel caso in cui l’istituto veneto non riesca effettivamente a sbarcare a Piazza Affari (altro articolo in pagina). Ma in ogni caso le adesioni non sono ancora definitivamente chiuse. “Il Fondo potrà accettare ulteriori impegni di sottoscrizione fino al 28 aprile incluso”, hanno chiarito ieri da Quaestio Capital Management sgr, e c’è anche chi sta lavorando a una seconda fase di sottoscrizioni.