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Fondi sovrani, i Sauditi sorpassano Singapore, leader da 6 anni. Nel solo 2023 hanno investito oltre 30 miliardi

Secondo il rapporto annuale del Global Swf i sauditi del Public Investment Fund scavalcano il fondo sovrano di Singapore (Gic). Il settore immobiliare è il preferito per gli investimenti sovrani

Fondi sovrani, i Sauditi sorpassano Singapore,  leader da 6 anni. Nel solo 2023 hanno investito oltre 30 miliardi

L’Arabia Saudita è salita in cima alla classifica dei fondi sovrani del 2023, sorpassando il fondo di Singapore, che deteneva lo scettro da 6 anni. Secondo il rapporto annuale del Global Swf il fondo arabo Public Investment Fund (Pif) ha investito 31,5 miliardi (+33%), spalmati in 49 operazioni. “In otto anni dalla sua riformulazione”, scrive l’analista nel report, “l’istituzione saudita è diventata una potenza sia in patria che all’estero, con l’obiettivo di portare avanti la Vision 2030 e di diventare il più grande fondo sovrano del mondo entro il 2030”.

Al veicolo pubblico dell’Arabia Saudita è riferibile dunque circa un quarto dei quasi 124 miliardi di dollari investiti dai fondi sovrani in tutto il mondo ( -20% in meno rispetto al 2022) in 324 operazioni ( -24% in meno rispetto al 2022), con una dimensione media delle operazioni di 385 milioni di dollari. Gli “Oil Five” (i cinque fondi mediorientali più attivi) hanno continuato a guadagnare quote di mercato e a trainare l’attività dei fondi sovrani a livello globale. Oltre a Pif altri quattro veicoli del Golfo sono entrati nei primi 10 intermediari finanziari mondiali: si tratta dei tre fondi sovrani di Abu Dhabi (Adia, Mubadala e Adq) e di Qia del Qatar. Insieme formano gli Oil Five.

Le tre maggior operazioni di Pif nel 2023

Le tre operazioni più grandi dell’anno sono stati pagati dall’onnipresente fondo PIF dell’Arabia Saudita . Ad aprile ha pagato 4,9 miliardi di dollari per la società di giochi statunitense Scopely, tramite la controllata Savvy Games Group. Ad agosto ha acquisito, tramite AviLease, la divisione di leasing aeronautico di Standard Chartered in un accordo da 3,6 miliardi di dollari. E a settembre ha accettato di acquistare l’unità siderurgica Hadeed di SABIC per 3,3 miliardi di dollari. La varietà di accordi mostra l’ampiezza e la portata senza precedenti di PIF e delle sue filiali, che stanno formando un’ampia rete per acquisire qualsiasi valore aggiunto per Saudi Vision 2030, dice il rapporto.

L’anno ha visto anche un significativo sostegno da parte degli investitori sovrani alla loro economia nazionale. L’altro fondo dell’Arabia Saudita, NDF, ha accettato di finanziare la costruzione del più grande impianto di produzione di idrogeno verde al mondo da costruire nella città di Oxagon presso NEOM; Il PIFSS del Kuwait ha ricevuto dal governo terreni per un valore di 8,1 miliardi di dollari; La TWF di Türkiye ha iniettato oltre 5 miliardi di dollari in tre banche statali; e la CIC cinese ha accettato di assorbire il 20% della Banca di Hunan e di acquistare più azioni nelle quattro maggiori banche del paese, tramite la controllata Central Huijin.

Il sorpasso su Singapore

Fino al sorpasso saudita, era stato il fondo sovrano di Singapore a guidare la classifica per sei anni di fila, ma nel 2023 il Government of Singapore Investment Corporation (Gic) ha speso il 48% in meno. La classifica di Global Swf è completata da Gic e Temasek di Singapore e dai canadesi Cpp, Bci e Otpp. L’altro fondo del Paese del Nord America, Cdpq, ha mantenuto invece un profilo basso ed è uscito dalla top 10.
Infine, il premio di Fondo dell’anno 2023 è andato a Norges Bank Investment Management (Nbim). Nel 2023 il gestore norvegese, che opera per conto del Government Pension Fund Global (Gpfg), ha recuperato le perdite passate e ha battuto il suo benchmark.

E’ l’immobiliare il settore più preso di mira

Global Swf indica anche i settori più presidiati dai fondi sovrani. Oltre un quarto degli investimenti è stato dirottato verso l’immobiliare. Bene anche il comparto finanziario e quello infrastrutturale, che hanno rappresentato il 19% e il 18% delle operazioni. Più in generale, il 2023 ha mostrato un rinnovato interesse verso i mercati emergenti e nel complesso è stato un ottimo anno per i fondi sovrani. Il rally finale dei mercati azionari ha spinto il patrimonio gestito dai veicoli statali alla cifra record di 11.200 miliardi. Eppure, la spesa totale dei fondi sovrani si è ridotta di circa il 20%.

La ripresa dei mercati finanziari e il mantenimento degli elevati prezzi del petrolio hanno sostenuto gli AuM del settore, dice il rapporto. I fondi sovrani (SWF) si sono ripresi notevolmente e hanno raggiunto il picco di 11,2 trilioni di dollari; I fondi pensione pubblici (PPF) hanno aumentato le loro attività a 23,1 trilioni di dollari; e le banche centrali (CB) sono rimaste pressoché invariate a 15,4 trilioni di dollari. Ci aspettiamo che i tre gruppi raggiungano ancora una volta un totale di 50mila miliardi di dollari, e superino il picco del 2021 ad un certo punto nel 2024, riconoscendo i guadagni cartacei di cui la maggior parte delle istituzioni ha goduto negli ultimi 12 mesi, conclude il rapporto

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