I rendimenti dei fondi pensione attivi in Italia sono stati negativi nel primo trimestre del 2020 a causa dell’emergenza coronavirus. La comunicazione arriva direttamente da Covip: “I risultati del primo trimestre hanno risentito delle turbolenze dei mercati – scrive in una nota la Commissione di vigilanza sui fondi pensione – I rendimenti del periodo sono stati pertanto negativi e di entità tanto maggiore quanto maggiore è la quota di portafoglio investita in titoli azionari”.
Covip precisa tuttavia che, “rispetto all’andamento dei listini azionari”, il sistema dei fondi pensione “ha mostrato una tenuta di fondo”.
Sul versante delle prestazioni, spiega ancora la Commissione, “al momento non c’è stato un aumento delle richieste, ancorché in situazioni di difficoltà un aumento sia da ritenersi fisiologico”.
A questo proposito, Covid ricorda che gli iscritti ai fondi pensione, anche una volta maturato il diritto alla prestazione pensionistica, possono scegliere “di non richiedere immediatamente la prestazione stessa e mantenere quindi la propria posizione in gestione, valutando il momento più opportuno per l’uscita dalla fase di accumulazione in funzione delle proprie esigenze e delle contingenti condizioni di mercato”.
Anche per quanto riguarda i flussi contributivi i dati del primo trimestre 2020 “sono in sostanziale continuità con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso”.
D’altra parte, considerando che i contributi ai fondi pensione negoziali vengono versati con cadenza trimestrale, secondo Covid è ancora “presto per trarre valutazioni circa gli eventuali effetti della situazione congiunturale che potrà essere più adeguatamente riscontrata nei prossimi mesi”.
In ogni caso, alcuni fondi pensione hanno già preso delle contromisure per “tenere conto della situazione di difficoltà in cui possono versare le aziende di riferimento”, scrive ancora Covip, specificando che il riferimento è “alle decisioni, talvolta assunte mediante accordi sindacali, che consentono alle aziende del settore di ritardare il versamento dei contributi del datore di lavoro e del Tfr relativi al primo trimestre”.