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Fondi esteri in manovra su Enel, Mazzucchelli: “Ha potenziale inespresso, potrebbe valere il doppio”

Imagoeconomica

È scattato il conto alla rovescia per l’assemblea dei soci chiamata a nominare il nuovo Cda di Enel, quando tre liste si contenderanno le nove poltrone del consiglio al rinnovo. L’assise, in programma il prossimo 10 maggio, potrebbe rivelarsi infuocata, dopo le critiche alle mosse del governo sulle nomine di Enel, accolte con freddezza dai mercati. In cima il fondo Covalis che ha presentato una lista di maggioranza alternativa a quella del Tesoro, che detiene il 23,6% del capitale della multinazionale dell’energia. Tutto lecito visto che basta possedere lo 0,5% dell’azienda per poter esprimere una lista. Ma la polemica dei fondi stranieri ha creato non poco scompiglio.

Nella tornata delle nomine scendono in campo i proxy advisor, i consulenti a cui i fondi si appoggiano per decidere cosa e chi votare in assemblea. Il maggiore di tali proxy, Iss, si è espresso a favore della lista Assogestioni e alla presidenza Paolo Scaroni, il candidato del Tesoro. La partita è sicuramente spinosa: l’hedge fund britannico è stato molto critico contro la rosa dei nomi indicata dal Governo e spera di far quadrato con i voti di altri fondi e investitori istituzionali per nominare altri consiglieri, tra i quali Marco Mazzuchelli, banchiere di lungo corso, che sarebbe stato designato come presidente.

“Abbiamo parlato con l’Iss e dopo poco tempo hanno pubblicato il documento con le indicazioni di voto di 36 pagine: rapida come analisi. Direi che non si sono soffermati abbastanza sulle questioni davvero importanti come l’Esg e la governance soprattutto. Servirebbe un cambio culturale”. Lo ha detto in un’intervista a Il Corriere della Sera Mazzucchelli aggiungendo che “la scelta presentare la lista è un buon esempio di democrazia societaria. Rientra tra diritti di quei soci che hanno a cuore lo sviluppo delle aziende nelle quali investono. Comunque vada, avremo aperto una strada”.

Enel rinnovo Cda, Mazzucchelli: “Serve un cambio culturale”

L’Enel “è un campione dell’energia”, ma ha “un potenziale inespresso” e “potrebbe valere il doppio”, ha proseguito il banchiere. La decisione di presentare una terza lista (oltre a quella del MEF e quella classica di Assogestioni) è “una questione di governance e non di governo”, ha spiegato Mazzucchelli. “Ci facciamo portavoce di un disagio, perché gli investitori internazionali che possiedono il 60% del capitale non sono mai stati veramente ascoltati, i fondi italiani hanno solo il 4% circa – ha detto -. Una società per la quale il mercato è un interlocutore necessario. Se guardiamo la lista del MEF, è composta da sei italiani, forse poco rappresentativi del grado di internazionalizzazione raggiunto in questi anni”.

Il disegno di Covalis è “adottare una strategia in continuità, ma con un fine tuning per recuperare lo sconto a cui tratta Enel rispetto a Iberdrola. Forse in questi anni ha voluto fare un po’ troppe cose: è in America Latina, nell’Est Europa. Dovrebbe focalizzarsi soprattutto dove ha un’integrazione verticale, come Italia e Spagna, paesi geograficamente strategici per la transizione energetica e destinatari anche del programma RepowerEU. Crediamo che sulla strada della sostenibilità, già imboccata dal gruppo, si possano fare molte cose nell’interesse del mercato e del paese”.

Ma perché la lista Covalis non ha indicato un candidato ceo? Mazzucchelli ha spiegato il perché: “è una prerogativa del nuovo board che dovrebbe fare una selezione interna ed esterna. Una volta insediato farebbe uno screening e nel giro di alcuni mesi ci sarebbe un ceo condiviso”.

Dal proxy Iss via libera a Scaroni presidente

Il proxy advisor Iss Governance promuove tanto il candidato presidente Paolo Scaroni quanto l’ad designato dal Mef, Flavio Cattaneo, definiti due “candidati di rilievo con una sostanziale e rilevante esperienza in ruoli apicali, nel settore e in cda di società quotate”. Per gli altri quattro candidati del Tesoro viene invece segnalata la “mancanza di rilevanti competenze e esperienza” alla luce del fatto che Enel “è una società di 60 miliardi di capitalizzazione” di Borsa.

Per quanto riguarda le due liste di minoranza, il proxy advisor segnala che quella di Covalis, pur essendo guidata da un candidato di rilievo come Mazzucchelli – le cui competenze “sarebbero utili per affrontare alcune delle questioni chiave della società come debito e dismissioni” – e presentando figure internazionali, non ha lo stesso profilo per le posizioni chiave e non indica un suo candidato alla carica di amministratore delegato. I candidati di Assogestioni invece sono giudicati come “in grado di assicurare l’adeguata sorveglianza oltre a essere stati selezionati attraverso rigorose procedure”.

Oltre a Iss, si attendono anche i responsi di Glass Lewis e Frontis.

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Categories: Finanza e Mercati