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Fondazione Golinelli, Opus 2065: il futuro è oggi

Un centro per le arti e le scienze accanto all’Opificio della Fondazione Golinelli di Bologna, un luogo dove creatività e razionalità possano immaginare e anticipare il futuro; una scuola di dottorato residenziale in data science e un’alta scuola per laureandi dei corsi di laurea magistrale; un training lab per professori, che individui nuovi approcci e metodi di formazione; un acceleratore di impresa, con specifici fondi d’investimento, per sostenere iniziative nei campi della salute e del benessere: sono i primi, succosi frutti di Opus 2065, un programma pluriennale voluto dal filantropo Marino Golinelli e da sua moglie Paola Pavirani e sostenuto con una donazione di 30 milioni di euro. 

Sognare e fare sono i verbi che muovono questo straordinario progetto, descritto ieri alla presenza del ministro all’istruzione Stefania Giannini. Una visione del mondo dotata “di una dimensione morale – afferma il presidente della Fondazione Golinelli, Andrea Zanotti – ma anche patriottica in senso alto”. Da questo seme si vorrebbe far germogliare un nuovo rinascimento italiano, che unisca la nostra storia di ieri a quella di domani, affinché l’appeal e la qualità del made in Italy non restino appannaggio unico della moda e del cibo.

“È un progetto ambizioso e affascinante – dice Giannini – dotato di una vocazione internazionale, che muove da come s’insegna e come s’impara ”. Nell’occasione il ministro ha sottoscritto il protocollo per il nuovo dottorato e fatto proprio l’appello in otto punti stilato da un gruppo di intellettuali che in questi mesi ha lavorato con la fondazione. Emozionato e felice l’uomo che ha reso possibile tutto questo, il 95enne Marino Golinelli “Cara ministro non speravo di averla qui, dove, insieme  possiamo immaginare opportunità per le nuove generazioni”. 

“Chi vuole assaporare il futuro – aggiunge Zanotti –  deve  affidarsi alla capacità visionaria di arti e scienze. La creatività è la risorsa in grado di riscattare la tecnica, anticipando e provocando quelle rotture e discontinuità alle quali si affida il progresso umano”. A questo tema sarà data un’attenzione peculiare, con l’organizzazione di mostre e iniziative a supporto di tutte le azioni di Opus 2065 che troveranno spazio nel Centro Arti e Scienze Golinelli, progettato dell’architetto Mario Cucinella. Mancano ancora pochi permessi all’avvio della costruzione, ma “contiamo di concludere il nuovo edificio entro giugno 2017” anticipa Zanotti.

I diversi progetti di Opus 2065 sono stati messi a punto in questi mesi da un team di cui fanno parte anche i rettori dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini e del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone. Con questi due atenei la fondazione, in una partnership aperta in prospettiva a ulteriori apporti, avvia la nuova sperimentazione didattica nelle stanze dell’Opificio, dove troveranno spazio la scuola di dottorato residenziale (coinvolgendo anche il Cineca) l’alta scuola e il training Lab. 

Il mosaico non sarebbe completo però se dallo studio non si passasse all’opera: “Vogliamo aggiungere – spiega  Zanotti – quel segmento, drammaticamente mancante nel nostro Paese: il passaggio dal processo formativo  all’impresa”.Per questo sarà necessario un acceleratore d’impresa.

“L’avvio di Opus 2065 – conclude Marino Golinelli, presidente onorario della fondazione da lui creata – nasce da due considerazioni: la fondazione è oggi un soggetto di innovazione che va oltre l’azione di sussidiarietà orizzontale fin qui svolta; la fondazione intende far fronte allo sviluppo di progettualità avanzate per costruire una scena di futuro per le nuove generazioni”.

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