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Fondazione CRT nella bufera. Palenzona si dimette da Presidente: “No a compromessi su etica e legalità”

Fabrizio Palenzona, Presidente Crt

Fabrizio Palenzona si è dimesso dalla presidenza della Fondazione Crt. Non si placa la bufera che imperversa da giorni sulla fondazione torinese, uno dei principali azionisti di Unicredit. A meno di 24 ore di distanza dall’uscita di scena del segretario generale Andrea Varese, sostituito ad interim dalla vice Annapaola Venezia, e dalle nomine degli enti collegati, Palenzona ha annunciato passo indietro, scrivendo nero su bianco le sue motivazioni. 

La lettera di Palenzona

Palenzona ha inviato una lettera al presidente del collegio sindacale e al vice presidente vicario del cda, Maurizio Irrera, in cui rassegna, con “grande rammarico” le dimissioni dalla carica di presidente.

“Spero che il mio gesto possa almeno contribuire a rasserenare gli animi e a favorire un profondo ripensamento in primis della governance di Fondazione Crt e, poi, anche del suo ruolo nel panorama delle fondazioni bancarie”. scrive Fabrizio Palenzona in una lettera dai toni tanto forti quanto amari. “Ho sempre onorato e servito la Fondazione Crt per quasi 30 anni pur non avendo, negli ultimi 25, rivestito alcun ruolo istituzionale – rivendica -. Certamente, per la mia storia, per il mio percorso e anche per le profonde convinzioni che hanno ispirato questa mia presidenza, non posso tollerare maldicenze e comportamenti opportunistici (siano essi manifestamente contrari con la missione della Fondazione o comunque anche solo incoerenti con i valori e i principi che mi avevano portato ad accettare il ruolo offertomi di presidente della Fondazione) né tantomeno giungere a compromessi sull’etica o sulla legalità“. “Mi riferisco a quest’ultima – continua la lettera – riguardo al pessimo spettacolo offerto nei tempi più recenti da taluni componenti degli organi sociali, che hanno cercato di piegare a logiche spartitorie la gestione di un ente volto invece all’aiuto filantropico e al sostegno di iniziative sociali ed economiche a favore della cultura e della scienza, da dispiegarsi nelle comunità territoriali e nel Paese in coerenza con la missione propria delle fondazioni bancarie”. 

Posso affermare – rimarca ancora Palenzona – che tutti gli investimenti strategici e le principali scelte che han fatto della Fondazione Crt la terza per importanza a livello nazionale, portano la mia impronta e quella di chi, con me, ha ridato, a partire dal 1995, equilibrio territoriale alla nostra Fondazione”. La lettera si conclude con i ringraziamenti alle persone a lui vicine e all’ormai ex segretario generale Varese.

Cosa succede alla Fondazione Crt

Le tensioni interne alla fondazione torinese sono diventate evidenti qualche settimana fa con l’avvicinarsi del rinnovo del consiglio di indirizzo. A far detonare lo scontro è stata la vicenda del cosiddetto “patto occulto” promosso dal consigliere di indirizzo Corrado Bonadeo, una sorta di bozza di accordo di consultazione tra consiglieri, rimasto solo sulla carta, per discutere in via preliminare le decisioni da assumere.

A quel punto il segretario generale Andrea Varese, con una lettera firmata da Palenzona, ha segnalato quella bozza alla vigilanza del ministero dell’Economia. Un atto considerato dovuto dai vertici dell’ente torinese, ma contestato da parte del cda, e che ha portato alle successive dimissioni di Bonadeo. 

La situazione è poi esplosa nel corso del cda di venerdì scorso, quando quattro consiglieri su sette hanno sfiduciato Varese, una scelta poi confermata lunedì sera alla ripresa del consiglio. Il board ha poi proceduto a effettuare, senza la presenza del presidente che aveva nel frattempo abbandonato la riunione (a cui aveva partecipato fin lì da remoto), le nomine negli enti collegati (Ogr, Read ed Equiter). 

Dopo le dimissioni di Palenzona, l’interim sarà retto dal vice presidente vicario Maurizio Irrera. Da statuto il consiglio di indirizzo, appena rinnovato e che si insedierà il 7 maggio, dovrà sostituire Palenzona entro 30 giorni dalla cessazione.

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